Castelnovo Monti: a proposito dell’Ospedale Sant’Anna…

Interviene l’architetto Maria Cristina Costa

Seguo sulla stampa il dibattito sull’eventuale chiusura del punto nascite dell’Ospedale Sant’Anna di
Castelnovo Monti. Naturalmente sono ben conscia di non avere una competenza specifica sull’efficienza tecnico-organizzativa di questo importantissimo settore sanitario. Comprendo inoltre che la tendenza a procedere in questa direzione a livello nazionale trova nella nostra provincia un nuovo impulso, con l’unificazione della USL e del Santa Maria Nuova, nonché con la prossima apertura della Casa della madre e del bambino che sicuramente offrirà a Reggio un servizio di eccellenza.
Non entrerò pertanto su questo specifico settore. Dal punto di vista territoriale, invece, non posso non osservare che per una ragione o per l’altra i servizi pubblici della nostra (e non solo nostra) montagna vengono via via progressivamente ridotti.
Ricordo che in passato in occasione di una delle riforme sanitarie si parlò addirittura di sopprimere l’Ospedale di Castelnovo Monti. Anche allora ci fu una lunga questione: per fortuna con le opportune modifiche il Sant’Anna è rimasto. Così come per avere una stazione dei vigili del fuoco almeno a Castelnovo Monti, cui fa capo un territorio fortemente boscoso, fu necessaria un’altra battaglia.

Quando negli anni Settanta svolsi lo Studio Preliminare al piano di sviluppo della Comunità Montana (considerando i tredici comuni che ne facevano parte) la popolazione si aggirava intorno ai 45.000 abitanti, questo dopo le drammatiche emigrazioni interne ed esterne a partire dal dopoguerra. Ora la popolazione nel suo dato quantitativo non è molto diminuita, si aggira sui 44.000 abitanti. Tuttavia la situazione insediativa, occupazionale e produttiva è profondamente cambiata. I dati non sono tutti direttamente confrontabili perché i livelli e le organizzazioni istituzionali sono mutate. È tuttavia evidente il tracollo dei vari settori degli addetti con alcune coraggiose, anche se contratte, iniziative turistiche.

Continua a leggere l’articolo di Maria Cristina Costa su La Libertà del 4 marzo

Facciata Ospedale Sant'Anna