Settimana di preghiera per l’unità dei Cristiani

Siamo ogni anno invitati ad avere attenzione e cura per la dimensione ecumenica della nostra vita cristiana. Le nostre comunità ecclesiali, vivendo continuamente in un contesto non solo pluriculturale ma anche plurireligioso, hanno bisogno di una formazione al dialogo senza diluire la propria “identità di fede” e di “pietre vive” nell’edificazione della Chiesa di Cristo. Uno sguardo eccessivo e un atteggiamento rigido alle diversità porta alla divisione o separazione, mentre il riconoscere nell’altro un fratello o una sorella che vive la fede anche con modalità proprie, dovrebbe indurre alla comprensione e alla accoglienza, Avverrebbe così un arricchimento vicendevole e ne sarebbe avvantaggiata la comunione tra le persone.settimana-ecumenica-2017

Ritornano a proposito, allora, le parole di San Paolo in quest’anno 2017 nel quale ricorre i 500 anni della Riforma protestante: «L’amore di Cristo ci spinge verso la riconciliazione» (2 Corinzi 5,14-17), parole proposte per la riflessione e la preghiera in questa settimana per l’unità dei cristiani.

Da un lato il fatto che i cristiani possano ricordare insieme nella preghiera, oggi, un evento del passato che ha diviso i cristiani proprio su un punto della loro vita “la riforma della Chiesa e quindi del loro vivere da discepoli di Cristo”, in quel tempo considerata provocatoria oggi ritenuta necessaria, è un “notevole risultato”.

Dall’altro lato è importante sottolineare che  con l’espressione  “l’amore di Cristo” si tratta non solo del nostro amore per Cristo, ma dell’amore che Cristo ha avuto e ha per noi, manifestato nella sua morte per tutti. Siamo quindi chiamati in quanto suoi discepoli ad essere “ambasciatori della riconciliazione con Dio e tra di noi”. Nella misura in cui ci lasciamo riconciliare con Dio in Cristo potremo, dunque, non solo compiere passi importanti di riconciliazione tra le chiese che si sono divise a volte per motivi dottrinali, altre volte per influenze socio-culturale-politiche, ma diventare testimoni di riconciliazione in un mondo che ha bisogno di abbattere barriere, costruire ponti, aprire porte a nuovi stili di vita, come tante volte ricorda papa Francesco non solo nei suoi discorsi ma anche con i suoi gesti di vicinanza, comprensione, accoglienza.

Continua a leggere l’articolo di monsignor Gozzi su La Libertà del 14 gennaio