Due scrittori reggiani si contendono il premio “D’Arzo”

Le opere di due autori reggiani sono state inserite, dai membri della giuria di esperti, tra le cinque designate come finaliste della terza edizione del Premio letterario nazionale “Silvio D’Arzo”.

Si tratta della raccolta di racconti intitolata “La ri-creazione” di Saverio Maccagnani e della raccolta di racconti intitolata “I giorni che contano” di Antonio Petrucci. Queste le altre opere classificatesi come finaliste: il romanzo “Il quadrivio” di Paolo Fargione (Roma), il romanzo storico “Storie di vita e di morte” di Bruna Franceschini (Brescia) e il racconto lungo “Maristella misteriosa” di Eva Serena Pavan (Verona).

L’attesa per conoscere il nome di quale dei cinque finalisti sia stato prescelto come vincitore da parte della giuria si protrarrà fino al 27 gennaio 2017: quel giorno, infatti, avrà luogo la proclamazione ufficiale dei risultati di questa edizione del prestigioso premio letterario che sta polarizzando attenzioni da varie parti d’Italia.

In quella sede verranno assegnate anche menzioni di merito a quattro autori scelti in base alle caratteristiche dei loro lavori, quale incitamento a sperimentare nuovi linguaggi nella scrittura.

Saverio Maccagnani e Antonio Petrucci sono noti nella nostra città per la loro attività di docenti negli Istituti superiori (ove Maccagnani ha ricoperto anche funzioni di dirigente), ma soprattutto per la loro passione per la scrittura che li ha portati a confrontarsi con prove impegnative.

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Maccagnani ha al suo attivo la vittoria (nel 1997) del Premio nazionale “Grande dizionario della lingua italiana” e una menzione speciale alla seconda edizione del Premio “D’Arzo” (2014). Autore di racconti, di testi d’accompagnamento per esecuzioni musicali e di presentazioni per mostre di arte figurativa, collabora da diversi anni con la rivista “Reggio Storia”.

Antonio Petrucci, storico della filosofia e giornalista, ha curato i “Quaderni” del Liceo Magistrale “Matilde di Canossa” ed ha pubblicato articoli, saggi e racconti su giornali. É del 1993 la sua raccolta di poesie “Tornare a Palermo”, mentre dal 2012 partecipa alla Giornata Mondiale della Poesia dell’UNESCO; nello stesso anno ha pubblicato “Racconto in punta di piedi. Omaggio a Silvio D’Arzo” e l’anno successivo ha curato l’edizione degli atti del convegno “Silvio D’Arzo e il suo doppio”. Nel 2016 ha scritto la prefazione per il saggio “Luciano Serra. Poeta autentico del Novecento” di Francesco Moratti.

Ambedue gli autori partecipano da alcuni anni al progetto editoriale “Racconti emiliani”.

Per loro, come per gli altri finalisti, l’attesa si protrarrà fino alla fine di gennaio, quando verrà presentata al pubblico (già stampata a cura dell’Associazione “Per D’Arzo”) l’opera vincitrice della terza edizione del Premio intitolato al grande scrittore reggiano.