Giornali Fisc tra periferie e mercato

Dall’assemblea nazionale elettiva delle testate diocesane

C’era anche La Libertà alla 18ª assemblea nazionale della Federazione Italiana Settimanali Cattolici (Fisc) che si è tenuta a Roma dal 24 al 26 novembre, sotto il titolo dal sapore papafrancescano primapagina_20161203_laliberta“Tutto è connesso, tutto è collegato”.
La Fisc è una grande famiglia che conta 191 testate, in cui lavorano oltre 500 dipendenti, dei quali più della metà giornalisti, per una tiratura settimanale che globalmente supera le 700.000 copie. L’appuntamento rivestiva diversi significati, a cominciare dalla festa per i 50 anni della Federazione stessa, guidata a partire dal 1966 da don Aldo Gobbi (poi vescovo di Imola), don Franco Peradotto, don Giuseppe Cacciami, don Gilberto Donnini, don Duilio Corgnali, don Vincenzo Rini, don Giorgio Zucchelli, arrivando all’ultimo sessennio coraggiosamente condotto dal primo laico, Francesco Zanotti di Cesena.
Si trattava poi di eleggere il Consiglio nazionale della Fisc per il prossimo triennio. L’Emilia Romagna, oltre che dal delegato don Davide Maloberti, direttore de Il Nuovo Giornale di Piacenza-Bobbio, si trova oggi rappresentata dal diacono Giulio Donati, direttore de Il Piccolo di Faenza-Modigliana, e dalla sorpresa Daniela Verlicchi, giovane mamma giornalista al timone di Risveglio Duemila, periodico di Ravenna-Cervia.
Tra gli eletti, in odore di presidenza – ma sarà il Consiglio stesso a eleggerlo nella prima seduta – si profila il direttore de La Voce del Popolo di Brescia, don Adriano Bianchi, che ha collezionato il maggior numero di preferenze e vanta una competenza che spazia dagli old media alle nuove piattaforme digitali.
Al di là degli adempimenti formali, però, l’assemblea romana ha costituito un momento importante sia sul piano formativo/esortativo che su quello, un po’ più carente a dire il vero, del confronto sulle idee in uno scenario – quello editoriale – che dispensa davvero poche gioie, mentre non lesina seccature (capitolo Poste Italiane con antipatica consegna a giorni alterni sempre in cima alla lista) e preoccupazioni.

Continua a leggere l’editoriale di Edoardo Tincani su La Libertà del 3 dicembre 

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