Fede operosa a Sant’Antonino insieme a Cadiroggio e Villalunga

Il 2, 3 e 4 dicembre il vescovo Massimo visita l’unità pastorale «Gesù Misericordioso», alla cui guida è il parroco don Carlo Taglini

Le mamme dicono che è un bravo cuoco, non per la sua destrezza ai fornelli, ma per come “cucina” a puntino i ragazzi che partecipano al campo estivo dell’unità pastorale e che tra giugno e luglio rientrano a casa così stanchi da non avere più neanche la forza di accendere il televisore.
Don Carlo Taglini, parroco della unità pastorale “Gesù Misericordioso” che riunisce le parrocchie di Sant’Antonino, Cadiroggio e Villalunga mi accoglie con un caffè nel bar parrocchiale di Sant’Antonino e nel breve tragitto che separa il bar dal suo ufficio mi mostra le strutture disposte a corona intorno alla chiesa: l’oratorio-bar, le sale di catechismo, una baita per le feste e la sagra, il salone, la pista polivalente, il campo da calcio, gli edifici in uso alla Caritas parrocchiale. Sono il segno di una vivacità della quale lui è il motore.
Specchio dell’operosità di queste comunità sono le sagre parrocchiali, animate e sostenute da tanti volontari che da queste parti sembrano non conoscere crisi.
Il vescovo Massimo incontrerà le comunità di Sant’Antonio, Cadiroggio e Villalunga dal 2 al 4 dicembre e i manifesti con la foto di monsignor Camisasca e il programma degli incontri sono appesi in evidenza nei locali parrocchiali.

Leggi tutto l’articolo di Emanuele Borghi su La Libertà del 3 dicembre

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