A Guastalla la Giornata diocesana del Ringraziamento

Da La Libertà del 12 novembre

Domenica 13 novembre alle 10.30 la Messa con la chiusura della Porta santa presieduta da monsignor Nicelli

Domenica 13 novembre a Guastalla si svolge il Giubileo diocesano degli agricoltori nella Giornata del Ringraziamento.
Alle 10.15 le associazioni rurali sono chiamate a radunarsi in piazza Mazzini davanti alla Concattedrale. Alle 10.30 monsignor Alberto Nicelli, delegato del Vescovo, parroco a Guastalla e Vicario generale, presiederà la Messa con il rito di chiusura della Porta santa.

Il tema scelto per la Giornata riprende quello proposto dalla Commissione episcopale della Cei per i Problemi sociali e il Lavoro, la Giustizia e la Pace per la 66a Giornata nazionale del Ringraziamento: “Tu fai crescere l’erba per il bestiame e le piante che l’uomo coltiva per trarre cibo dalla terra” (Sal 104, 14). “Nella fertilità della terra che ci dà di che vivere, scrivono i Vescovi, lo sguardo credente scorge un’espressione forte dell’amore di Dio per le sue creature, cui nella preghiera si indirizza il ringraziamento. La stessa preghiera ci guida anche a scoprire che, nel coltivare la terra, gli esseri umani operano come collaboratori dell’azione provvidente di Dio, che nutre e sostiene la vita: una vocazione alta ed esigente”.

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L’anno dei legumi
“La Giornata del Ringraziamento di quest’anno invita a concretizzare tale orizzonte in questo 2016, che l’Assemblea delle Nazioni Unite ha proclamato anno internazionale dei legumi. Può sembrare un tema scarsamente attraente, ma aiuta a comprenderne tutta la concretezza lo slogan proposto: «Semi nutrienti per un futuro sostenibile». Importante è il ruolo dei legumi, ricchi di proteine vegetali e di fibre, non solo per la nutrizione delle persone, ma anche per quella degli animali cui possono essere destinati come foraggi e mangimi. Inoltre, molti sono i benefici al suolo per i nutrienti che vengono rilasciati dalla loro coltivazione, in particolare per l’azoto che diminuisce la dipendenza dai fertilizzanti sintetici e l’impatto ambientale. Comprendiamo così che – in continuità con il 2015, anno internazionale dei suoli – siamo richiamati una volta di più all’importanza dell’agricoltura per il futuro di una famiglia umana sempre più bisognosa di cibo sano e sufficiente, alla rilevanza del lavoro della terra e dei suoi prodotti nella lotta contro la fame e per la salute. È, dunque, in primo luogo, un riconoscimento dell’importanza del mondo agricolo e del suo insostituibile contributo alla vita dell’umanità sulla terra, in un tempo che sembra aver scordato tale realtà”.

Un’agricoltura sostenibile
“Tale sottolineatura viene, d’altra parte, modulata in una direzione del tutto sintonica con le indicazioni dell’Enciclica Laudato si’, che esorta a «programmare un’agricoltura sostenibile e diversificata». Il contributo dei legumi, infatti, è particolarmente importante su ambedue i versanti, è parte integrante del nostro modello di agricoltura e di allevamento che ha nella sostenibilità, nella rotazione delle colture e nel rispetto dell’ambiente i valori indispensabili alla base della nutrizione umana, di quella animale e della difesa del suolo”, si legge ancora nel messaggio dei vescovi italiani.
“Certo, la sola attenzione ai legumi non basta: focalizzare lo sguardo su di essi è piuttosto un’occasione importante per tornare a meditare su una realtà complessa che coinvolge stili di vita, forme della produzione, legami con la terra, relazioni tra persone e famiglie. Abbiamo bisogno di una spiritualità del coltivare la terra, che ci aiuti a riscoprirla come madre ed a lavorarla in modo sostenibile. Dobbiamo riscoprire la nostra condizione di figli che tramite essa ricevono grati ogni giorno dal Signore «vino che allieta il cuore dell’uomo, olio che fa brillare il suo volto e pane che sostiene il suo cuore» (Sal 104, 15).
‘Figli’ che lavorano, rendono fertile e custodiscono il dono della terra attraverso la rete delle imprese agricole familiari, dove esso può farsi presente nel contesto di relazioni umane improntate alla gratuità e alla condivisione, rese fertili dal grande dono che Dio ci fa del suo amore misericordioso”.

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