Vignola, concerto «reggiano» per Marcello Giombini

Sabato 5 novembre alle 20.45 con il complesso vocale e strumentale «The New Glory» diretto da don Gianfranco Iotti

È un cinquantesimo all’insegna della memoria piena di gratitudine quello che vuole essere celebrato con il concerto di sabato 5 novembre alle 20.45 presso il Convento dei Cappuccini di Vignola (Salone della Casa Frate Leone) in via Cesare Plessi 261.
Ricordiamo questo avvenimento e il suo protagonista: cinquant’anni fa, il 27 aprile 1966, nella chiesa romana di San Filippo Neri veniva eseguita – in prima mondiale – la prima Messa Beat, che Marcello Giombini (foto) aveva intitola La Messa dei Giovani.
L’anno precedente si era appena concluso il Concilio Ecumenico Vaticano II, che, con l’intento di indicare nuove vie per l’evangelizzazione nel mondo contemporaneo, dava l’avvio anche al rinnovamento del rito della Messa, allo scopo di renderla più vicino al popolo di Dio.
Liturgisti, scrittori e compositori intraprendevano la ricerca e la sperimentazione di nuovi linguaggi per avvicinare la Messa alla gente e in particolare ai giovani, e far sì che anche loro, più desiderosi di cambiamenti, riscoprissero l’Eucaristia come momento “comunitario”, più vicino alla loro sensibilità.
Eravamo in pieno fenomeno “hippy”. A quell’epoca, il linguaggio musicale dominante nelle giovani generazioni (italiane e non) era l’evoluzione e la “contaminazione” del Rhytm & Blues espresso da interpreti come Elvis e da complessi come i Beatles, i Rolling Stones, i Doors, i Procol Harum, gli Aphrodite’s Child, i Beach Boys e così via. In Italia, all’epoca, c’erano i Dik Dik, i Giganti, L’équipe 84, i Camaleonti, i Nomadi e molti altri: era, insomma, il linguaggio dell’incontro fra il Pop e il Rock’n’Roll.

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