La morte di Antonio, seme di rinascita

Pienone in Cattedrale per l’evento del 22 ottobre, con la «lectio magistralis» del vescovo Massimo e la commovente testimonianza di Claudia Francardi. Il perdono della vedova genera un cammino di riconciliazione

Approfondimento voleva essere e approfondimento si conferma. L’incontro pubblico “Perdonare le offese”, organizzato dalla Diocesi tramite il servizio di coordinamento culturale e proposto in Cattedrale nel pomeriggio di sabato 22 ottobre, tocca corde intime nel cuore degli ascoltatori.
Merito delle parole di monsignor Massimo Camisasca e di Claudia Francardi, ma non di meno della musica suonata con maestria, in un repertorio che spazia dal contemporaneo John Rutter a Haendel a Mendelssohn, da due interpreti dell’Istituto diocesano di Musica e Liturgia, Nadia Torreggiani al pianoforte e la diciannovenne Benedetta Polimeni al flauto.
Merito, chissà, anche della memoria liturgica del giorno, san Giovanni Paolo II, che ebbe il coraggio di chiedere perdono per i peccati storici della Chiesa e di perdonare in prima persona colui che sparandogli aveva cercato di ucciderlo.
Il tutto certamente favorito dal clima di silenzio che accoglie la lectio magistralis del Vescovo e la testimonianza di Claudia, vedova dell’appuntato scelto dei carabinieri Antonio Santarelli, resa all’assemblea in forma d’intervista.

Continua a leggere tutto l’articolo di Edoardo Tincani su La Libertà del 29 ottobre

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