Giovani digitali, giusto educarsi

Sabato 5 novembre alle 16.30, all’Istituto San Vincenzo, una tavola rotonda a più voci per analizzare mezzi, pericoli e potenziale delle nuove tecnologie di comunicazione

“Strumenti, rischi, opportunità e futuro dei giovani digitali”: su questo tema sabato 5 novembre alle 16.30, presso l’Istituto San Vincenzo de’ Paoli, in via Franchetti 4 a Reggio, si articolerà la tavola rotonda organizzata dall’associazione culturale My.Me (www.mymediaeducation.org) in collaborazione con diversi uffici della Diocesi e con altre associazioni del territorio.
Concorrono infatti all’iniziativa il Forum delle Associazioni familiari, la Pastorale scolastica, la Pastorale sociale e del Lavoro, l’Associazione Genitori insieme a Uciim, Fidae e CIOFS/FP Emilia Romagna.
Relatori, a quello che si qualifica come il primo convegno in diocesi sulla “media education”, sotto l’amletica domanda “Emergenza educativa o nuova umanità mediale?”, saranno Chiara Franco, direttore dell’Ufficio di Pastorale sociale e del Lavoro, Cinzia Giubbarelli, psichiatra e psicoterapeuta, Eleonora Crialesi, avvocato, membro della segreteria del Forum reggiano delle Associazioni familiari, don Carlo Menozzi, direttore dell’Ufficio diocesano di Pastorale scolastica, e Angela Castelli, socio fondatore di Med (associazione italiana per l’educazione ai media e alla comunicazione).
Ultimo ma in realtà primo promotore come presidente dell’associazione My.Me, nata nel 2014, al convegno in qualità di moderatore, c’è Alberto Sabatini, giornalista, formatore e “media educator”. Sabatini si occupa di comunicazione digitale, social media marketing e ufficio stampa per il mondo no-profit (cooperazione, associazionismo, volontariato).
Ha una laurea in Scienze della Comunicazione, un Master in “Media Relations” conseguito alla Business School del Sole 24 Ore e un Master in “Digital Journalism” della Pontificia Università Lateranense. Ha lavorato a Lisbona presso la RTP – Rádio e Televisão de Portugal – in qualità di speaker radiofonico e assistente di produzione televisiva.

Sabatini, quando è nata la passione per la media education?
Ho sempre sentito l’esigenza di unire le competenze comunicative acquisite attraverso gli studi universitari alla realtà socio-educativa del nostro territorio. Per questo nel 2008, grazie ad una specializzazione formativa in ambito nazionale, ho avuto l’opportunità di conoscere da vicino la realtà del Med, che da più di vent’anni sviluppa su tutto il territorio nazionale percorsi laboratoriali di lettura critica e di produzione guidata di progetti mediali. Negli anni, soprattutto grazie a questo incontro, la passione per lo studio dei new media a livello di progettazione didattica è cresciuta sempre più, fino a diventare una seconda professione con l’organizzazione di convegni, seminari e workshop mirati all’educazione digitale. In un futuro non troppo lontano vorrei completare questo cammino con un dottorato in “media literacy”.

Continua a leggere l’intervista ad Alberto Sabatini fatta da Edoardo Tincani su La Libertà del 22 ottobre

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