In ricordo di Angelo Davoli

Il 6 settembre ricorre il secondo anniversario della scomparsa di Angelo Davoli, artista che ha fatto dell’umiltà e dell’etica le sue ragioni di vita.

In queste parole il ricordo di un amico:

Gli artisti riescono a vedere quel che gli altri non vedono.
Angelo Davoli addirittura scelse tenacemente di mostrarci l’invisibile per antonomasia: il cielo.
L’inafferrabile, l’inconsistente, l’immateriale per definizione.
Il cielo infatti è solo colore e Davoli fece di quel colore la sua ricerca, la sua sfida e la sua vittoria.
Un cielo che protegge e consola gli uomini, le rovine malinconiche della nostra civiltà. Architetture industriali che la Natura a volte cerca di riconvertire e che altre volte invece sembrano voler sfidare proprio quel cielo che compassionevole le guarda. E così quel che potrebbe essere un paesaggio apocalittico diventa invece il confine in cui si incontrano materia deperibile e deperita con il respiro vitale che il cielo rappresenta.
Nelle immagini di Davoli si possono trovare malinconia e pietà ma mai disperazione. I suoi cieli sorridono.
Niente è più grande del cielo: a noi è dato solo di poterlo contemplare.
Angelo è riuscito in un’impresa straordinaria: gli ha dato consistenza. E ci è riuscito perché quel Cielo, soprattutto, era dentro di lui.

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Angelo Davoli