Sogno, magia, poesia perduta: il «Cirque Bidon» è in Italia

La sorprendente carovana ha fatto tappa anche nel Reggiano

Mancava in Italia da quindici anni esatti il “Cirque Bidon”. E l’occasione che ha reso possibile il suo ritorno – anche nel Reggiano – è il Festival del circo contemporaneo “Tutti matti per Colorno”, che si terrà ad inizio settembre sul verde tappeto erboso dei Giardini della Reggia Ducale del Parmense. Ospiti d’onore di questa kermesse internazionale saranno proprio loro, gli artisti della compagnia fondata quarant’anni or sono da monsieur François Rauline, corpulento giramondo che quando tutto iniziò aveva solo 22 anni e che oggi è sulla soglia dei 70; e i suoi lunghi capelli candidi raccolti in una coda di cavallo e la barba bianca stanno lì a testimoniarlo.
François è un uomo che ha creduto nei propri sogni e non si è fatto bastare quanto gli offriva la vita negli anni del vigore fisico e della voglia di cambiare le cose; allora – era il ’68 – sentiva di dover aspirare a qualcosa di più che a una normale attività di fabbro cesellatore del bronzo.

Un giorno, in un bosco della Bretagna, incontra una trapezista e si rende conto che entrambi sognano la stessa cosa, mossi da uno spirito romantico e da più che un pizzico di poesia: mettere insieme una compagnia con la quale creare un piccolo circo… e andare con esso ovunque, qua e là, a portare la propria arte. Vivendo all’inizio solamente di ciò che la gente incontrata avrebbe donato, e per giunta senza avere alle spalle la tutela e la sicurezza di appartenere ad alcuna ‘dinastia’, come avviene invece per le rinomate famiglie circensi.
Andare in giro per fare cosa? In principio forse solo per inseguire un desiderio di libertà.

Leggi tutto l’articolo di Matteo Gelmini su La Libertà del 3 settembre

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