La preghiera del cuore dei bambini centrafricani

Parla il missionario cappuccino padre Antonino Serventini

“Durante un giorno di pioggia in cui il rumore dell’acqua sulle lamiere avrebbe impedito ai ragazzi di recitare le preghiere li invitai: «Tutti in ginocchio bimbi, con le mani giunte e il capo chino, raccontate a Gesù e alla Madonna la vostra giornata, le vostre domande e dite il vostro grazie. Pregate col cuore…».
Fu molto bello vedere lo Spirito agire nelle anime dei semplici arrivando dove noi non immaginiamo. Periodicamente quindi riproposi questa modalità d’incontro col Signore”. Abbiamo incontrato padre Antonino Serventini (foto), missionario cappuccino dal 1988 nella Repubblica Centrafricana, durante un meritato periodo di riposo in Italia, dov’è rientrato il 22 giugno. Ripartirà il 9 agosto per Bimbo, sede del seminario minore in cui sono accolti fanciulli dai 12 anni in su, per offrire loro una formazione e valutare se la vocazione religiosa può essere il loro futuro.

“Rafforzare l’educazione dei figli, esorta la Amoris laetitia. Con la catechesi noi cerchiamo di mostrare il volto umano di Dio in Gesù e condurli a conoscere il Padre che ci svela come il perdono e la riconciliazione possono incidere nella nostra vita.
Esperienza molto difficile da far vivere ai ragazzi che dal dolore subìto hanno imparato la paura, che li spinge a scappare, o il rancore, che li conduce alla vendetta. Affrontare le storie brutali vissute in zone di guerriglia ci conduce a richiedere l’aiuto di psicologi e personale medico in collaborazione col governo ed altre associazioni benefiche.”
Gli uomini adulti vedono i frati come imprenditori mentre il bambino è disponibile alla crescita umana e spirituale ed è capace di condividere il piatto di minestra per partecipare a ciò che gli viene proposto.
La scuola pubblica soprattutto al Nord non funziona e la maggior parte dei bambini che poi entra in seminario ha ricevuto un’istruzione elementare presso le scuole private sostenute da benefattori esterni e i genitori che si autotassano: l’ECAC – Enseignement Catholique Associe De Centrafrique (https://www.humanitarianresponse.info). Quest’associazione ha riattivato alcune scuole che negli anni 60 il governo aveva requisito ma poi non è riuscito a far funzionare.

Continua a leggere tutto l’articolo scritto da Daniela Pavarini e Claudio Moscardini su La Libertà del 6 agosto

IN-MISSIONE-(foto-Ivano-Puccetti)