In dialogo con il vescovo Beschi: le domande dei giovani reggiani

La GMG entra sempre più nel vivo. Il papa, giunto mercoledì a Cracovia e in collegamento con la festa degli italiani, si è confrontato coi giovani, che gli hanno posto domande sulle questioni che più li inquietano. I tanti ospiti importanti che intervengono al concerto esaltano i giovani presenti. Con le rime di Moreno, il sound di Renzo Arbore e della sua orchestra, e il ritmo delle più famose canzoni dei Nomadi, giunti qui in Polonia per animare una serata di svago e divertimento, il pubblico si scalda.

Boati roboanti accolgono gli artisti che salgono sul palco. Le parole del Papa che parla in video dallo studio dell’Arcivescovado di Cracovia, vengono invece accolte dai giovani nel totale silenzio e con la massima attenzione, nella spianata che collega il Santuario di Santa Faustina Kowalska a quello di Giovanni Paolo II. Il Papa saluta poi la piazza affacciandosi dalla stessa finestra dalla quale si affacciava anche Wojtyila.

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Il tema della misericordia, oggetto di questa GMG, viene quindi affrontato coi giovani nelle varie occasioni di ritrovo per la riflessione, e declinato nei suoi vari aspetti. “Costruiamo ponti tra di noi,- dice il Papa- anche se andare verso l’altro è una scommessa, ogni tanto non siamo accolti. Ma non per questo dobbiamo smettere di tentare”.

La misericordia è quindi anche al centro dei lavori mattutini dei ragazzi qui in Polonia. Il Vescovo di Bergamo Francesco Beschi guida la catechesi alla quale partecipano i gruppi reggiani. Dialogando coi ragazzi della diocesi, tante sono le domande spontanee che sorgono dai giovani radunati in ascolto, tanti gli argomenti affrontati dal Vescovo.

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Marco di Puianello rompe il ghiaccio con una domanda a proposito degli strumenti della misericordia: non solo confessione, ma anche e soprattutto perdono. “Essere ambiziosi e donarsi agli altri, come è possibile?” chiede Claudio di Vezzano sul Crostolo.  “Nella nostra società, dove la concentrazione su di sé è predominante, non funziona più la logica evangelica dell’ ‘ama il prossimo tuo come te stesso’. Occorre cambiare prospettiva e nell’aiuto al prossimo trovare una propria realizzazione”. Adele di Gattatico interroga Beschi su come reagire di fronte a chi ci fa del male. “Il male solitamente richiama altro male. Innalzando muri, abbassando saracinesche, chiudendo porte, condanniamo noi stessi alla solitudine. La misericordia è potente, è forza che si concentra non sul male ma sul bene”.

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“Cari amici – ha detto il Cardinal Bagnasco ai giovani raccolti prima della festa degli italiani – di fronte ai fatti e alle barbarie di questi ultimi giorni, voi siete una risposta permanente. Siete la speranza per la nostra Europa, il nostro occidente, per il mondo”. Qui in Polonia i ragazzi della diocesi di Reggio sono accolti, in maggioranza, nelle famiglie. L’esperienza dell’ospitalità vissuta da tanti la settimana scorsa nel gemellaggio ad Opole continua qui a essere tangibile testimonianza per una vera e propria riflessione sul peso dell’accoglienza incondizionata e sulla possibilità di affrontare un cammino di fede personale che nella misericordiosa attenzione al prossimo individui il proprio ruolo di rinnovamento della società.

 

Sara Ferretti