Camisasca tra gli ideatori delle GMG

Intervista al vescovo. Così nacquero gli incontri internazionali dei giovani

Contento e curioso. Così monsignor Massimo Camisasca è partito lunedì per quella che, contando il raduno pioniere del 1984, è la sua settima Giornata Mondiale della Gioventù, la prima da vescovo, a capo degli oltre 1.400 pellegrini reggiano-guastallesi, una legione che anche i media nazionali hanno giustamente notato per la sua numerosità, così come per la sua preparazione remota alla settimana clou che terminerà domenica 31 luglio.
Non solo veterano delle Gmg, monsignor Camisasca, ma anche parte attiva nel pensatoio che ha dato origine a questa vitale esperienza di Chiesa “in uscita” ante litteram, come lo stesso Vescovo racconta in questa intervista rilasciata a La Libertà poco prima della partenza.
Parlando della genesi della Gmg, e dell’aspetto organizzativo che l’ha resa possibile, occorre una piccola ma importante premessa: è un dato comune considerare san Giovanni Paolo II come l’inventore delle Gmg, però è doveroso ricordare, per non fare torto alla sua memoria, quanto Wojtyla ha affermato, cioè che “sono i giovani stessi che hanno inventato la Gmg”. Lui che all’inizio del suo pontificato aveva detto loro: “Voi siete l’avvenire del mondo, la speranza della Chiesa. Voi siete la mia speranza”.
Un’autentica dichiarazione d’amore.

Don Massimo, nella prefazione alla trilogia che lei ha pubblicato sulla storia del Movimento fondato da don Giussani, nel volume intitolato “Comunione e Liberazione. Il riconoscimento (1976-1984)”, il cardinale Paul Josef Cordes, presidente oggi emerito del Pontificio Consiglio “Cor Unum”, scrive che la storia delle Giornate Mondiali della Gioventù inizia con l’apertura del Centro San Lorenzo. Ricorda quella fase?
Il Pontificio Consiglio per i Laici e in particolare monsignor Cordes (allora non era cardinale) desideravano che vicino al Vaticano ci fosse un luogo d’incontro per i giovani – soprattutto un luogo di preghiera, ma anche di conversazione e di vita comune – e che tale spazio fosse sostenuto dai movimenti. Monsignor Cordes individuò allora la chiesa di San Lorenzo in Piscibus, un piccolo edificio di culto vicino a via Conciliazione, a ridosso del colonnato del Vaticano, come luogo che poteva essere adatto per questo scopo. San Giovanni Paolo II, che lo inaugurò il 13 marzo 1983, desiderava che il Centro, sede della Croce dei giovani, fosse una “fucina di formazione di veri giovani cristiani” e “un laboratorio di fede”.

E come si arrivò alla meravigliosa avventura delle Gmg?
Nel 1983-84 si celebrava l’Anno Santo della Redenzione: 1.950 anni dalla Passione di Gesù. Come in ogni anno giubilare, erano state programmate delle giornate specifiche dedicate agli ammalati, agli anziani, alle varie professioni… Io, che allora ero assistente di don Giussani e collaboravo con il Pontificio Consiglio per i Laici, chiesi a monsignor Cordes: “Perché non facciamo, in questo Anno Santo, anche un incontro internazionale della gioventù?”. Cordes, come egli stesso ricorda nel libro che è stato citato, rispose che l’idea era interessante, ma bisognava trovare chi pensasse all’organizzazione. Poiché il progetto sarebbe stato eccessivo per il Pontificio Consiglio per i Laici, monsignor Cordes ritenne di impegnarvi le nuove energie spirituali che avevano dato vita al Centro San Lorenzo.

Detto fatto?
Ricordo che la preparazione di quell’iniziativa implicò mesi e mesi di lavoro. Il Giubileo dei Giovani del 1984 fu il primo grande raduno giovanile mondiale promosso dalla Chiesa cattolica: si svolse a Roma sabato 14 aprile 1984 in occasione dell’imminente Domenica delle Palme. I giovani si ritrovarono in mattinata nella piazza antistante la Basilica di San Giovanni in Laterano per la Messa, poi un lungo corteo si spostò verso piazza San Pietro. Si prevedevano 60.000 partecipanti, arrivarono 300.000 persone, in gran parte italiani, ma con una significativa presenza di ragazzi provenienti dall’estero.

Continua a leggere l’intervista di Edoardo Tincani al vescovo Massimo su La Libertà del 30 luglio

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