“Un Distretto Turistico dall’Appennino al Mare: non solo un sogno”

Il presidente del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano, Fausto Giovanelli, in merito al convegno che si è svolto alla Spezia lo scorso martedì 19 luglio sulla Governance del Distretto Turistico tra Liguria, Toscana ed Emilia

Credo alle emozioni e alle sensazioni. Anche quando si tratta di un convegno. Non contano solo le parole e gli scritti, le relazioni e gli interventi: conta l’aria che si respira, l’attenzione che si percepisce, la condivisione che si manifesta nei commenti e ancor di più nelle espressioni dei volti di chi segue.

Il convegno organizzato alla Spezia, ‘Il Distretto Turistico lungo la Via Francigena; Tra le 5 Terre e l’Appennino; Tra Golfo della Spezia, Lunigiana e Garfagnana’ ha rilasciato una bella sensazione: la prova che le idee e la visione alla base del progetto ‘Parchi di Mare e d’Appennino’ qualche anno fa, sono oggi  patrimonio dell’attualità e di molti, politici, amministratori, operatori turistici e della comunicazione; sono una visione giovane attuale e dinamica che viene vissuta anche sul lungomare e nelle strade della Spezia e che trova aspettative e  primi riscontri negli ampi e diversificati territori di Liguria, Toscana e persino di Emilia, nel raggio di decine di chilometri attorno alla città e al suo Golfo dei Poeti. Prima il grande successo internazionale del Parco Nazionale delle Cinque Terre, poi il decollo rapidissimo del porto per passeggeri e crociere hanno cambiato la prospettiva cui guarda la città e probabilmente quella delle aree della Lunigiana storica o Lunezia o -come diciamo noi- delle terre dei Parchi di Mare e d’Appennino.

Gli interventi del Sindaco della Spezia, Massimo Federici, del giovanissimo assessore Luca Erba, del Presidente dell’Autorità Portuale, Lorenzo Forcieri, così come quelli dei Sindaci di territori interni, liguri e toscani, confermano che quella che, qualche anno fa, era solo un’ idea progettuale enunciata e tradotta in un protocollo tra i Parchi, oggi è una convinzione acquisita da molti anche in ambienti diversi. Viene assunta dalle Istituzioni territoriali tutte, da categorie economiche, da associazioni imprenditoriali e vuole prendere la forma di un nuovo distretto turistico fondato sui grandissimi valori di ambiente e paesaggio che, oltre ai 7 Parchi nazionali e regionali presenti, l’Unesco ha riconosciuti, come Patrimonio dell’umanità (Cinque Terre), Riserva dell’Uomo e della Biosfera (APPENNINO), Geo sito di pregio straordinario (Apuane). In queste terre i paesaggi ,le stagioni, i prodotti della terra e quelli della cucina disegnano un mosaico ricchissimo, prezioso e unico, di cui va finalmente crescendo la consapevolezza. Qui la natura e la storia hanno lasciato un’eredità da ri-conoscere e ri-conquistare se si vuole possederla veramente. Che bisogna riuscire a vedere e vivere nel suo insieme per poterne apprezzare la straordinarietà, che bisogna sottrarre a un localismi e a particolarismi che la impoveriscono e sviliscono.

il Distretto Turistico in num

Insieme ai Comuni delle Cinque Terre, della Garfagnana, della Lunigiana, oggi il Comune  della Spezia si candida autorevolmente ad essere il centro motore dal punto di vista dei servizi urbani e delle funzioni superiori, come i servizi logistici. Si possono così mettere in campo intelligenza ed energie per mandare più avanti una prospettiva di cui i Parchi sono stati i battistrada: una idea di sviluppo in cui ambiente, paesaggio, valori storici e stili di vita sono sostanza, capitale fisso e anche prodotto del lavoro e della crescita economica, sicuramente anche di turismi di sicura sostenibilità e qualità. E’ un’Italia post industriale e post manifatturiera quella che ora si affaccia e che trova nella città e nei territori attorno alla Spezia un punto di promettente dinamismo. Lo stesso arrivo delle crociere ha confermato e riscoperto le caratteristiche originali di un territorio che non è vocato solo per la manifattura o per l’industria seriale, ma è piuttosto per un’impresa diffusa, per la coltivazione, per i sapori, per la ristorazione, per i paesaggi, per le stagioni, per l’ambiente, per la biodiversità, per la diversità paesistica e anche per la diversità storica e culturale che c’è tra Lunigiana, Garfagnana, zone d’Appennino, Apuane, zone di Mare, Cinque Terre, Golfo dei Poeti. Una realtà autentica.

mappa Distretto Turistico

 

L’Italia è davvero tutto questo, ma concentrato così tanto e di tanto valore in poco spazio, non è dappertutto. Diciamo che questa è un’opportunità di valore nazionale che può, non solo fare scuola, ma fare da battistrada alle nuove forme di sviluppo. Con quest’Europa e quest’Italia stagnanti ci sono dei dinamismi possibili. Molto dipende, come sempre, anche da scelte programmatorie infrastrutturali, come sono l’aeroporto di Pisa, il Porto della Spezia, la ferrovia turistica La Spezia – Lucca – Firenze, ma molto, forse di più dipende anche dalla visione che viene assunta dalle persone: da come ciascuno, ciascuna impresa, ciascun giovane, albergatore o un agricoltore, o uno che sviluppa e svolge servizi terziari, riesce a vedere in tutto questo una prospettiva e riesce a portare uno, due o tre o mille granelli di sabbia e di creatività. La creatività sociale c’è quando c’è convinzione ed entusiasmo. Oggi arrivando alla Spezia – a differenza di qualche tempo fa – è stata forte la sensazione che qualche cosa del successo delle Cinque Terre si sta diffondendo sul territorio, che la stessa città è molto più viva ed effervescente di quanto non fosse  dieci o cinque anni fa e questo, in qualche modo, vuol dire che una battaglia è già vinta.  Per borghi e territori più “periferici” in Val di Vara, Lunigiana, Garfagnana, Appennino un segnale importante e da cogliere…guardare, capire muoversi …non restare con le mani in mano…È il nostro  patrimonio ambientale diffuso il grande il grande valore..il grande attrattore..