Fusione da 9,3 milioni di euro tra L’Ovile e Il Villaggio

“Rafforzeremo sensibilmente il lavoro nel comparto ambientale, l’inclusione di persone svantaggiate e la nostra capacità di investimento, con un’attenzione particolare alle aree dell’ Appennino”.

Così Valerio Maramotti, presidente della cooperativa sociale L’Ovile, mette a fuoco i primi obiettivi della fusione, conclusasi in questi giorni, con la cooperativa sociale Il Villaggio, che ha portato all’unificazione di due realtà di punta di Confcooperative nell’ambito dell’inserimento lavorativo.

Ne L’Ovile – costituita nel 1993 – confluisce così l’esperienza maturata da una cooperativa sociale che nell’ultimo ventennio si è connotata come una delle realtà più dinamiche della montagna reggiana, con 27 soci, quasi un milione di fatturato e 41 lavoratori (poco meno di 30 appartenenti a categorie svantaggiate) impegnati in prevalenza in campo ambientale (a Casina, Toano, Villa Minozzo, Ventasso e Viano, in particolare), ma anche in altre attività di servizio che vanno dalle pulizie alla gestione dei distributori di carburante attivi a Collagna e Ligonchio, nel nuovo comune di Ventasso.

Valerio-Maramotti
Valerio Maramotti

“La fusione – spiegano Maramotti e Patrizia Bonacini, già presidente de Il Villaggio – si fonda, innanzitutto, sulla condivisione di obiettivi di inclusione lavorativa e sociale e, quindi, su una particolare attenzione rivolta a persone che scontano situazioni di fragilità e di difficoltà nell’ingresso del mercato del lavoro”. “Proprio da qui ha preso le mosse un progetto che imprenditorialmente rafforza la nostra presenza in quel settore dei servizi ambientali (che nel 2015 hanno inciso per il 36,5% sul fatturato de L’Ovile, salito a oltre 8 milioni di euro con un +15%) che consente un buon legame con il territorio, le amministrazioni pubbliche e contesti comunitari che agevolano l’inserimento occupazionale e sociale di soci e lavoratori che vivono situazioni di difficoltà e disagio”.

“A seguito della fusione e di una accresciuta capacità di investimento legata alle economie di scala che realizzeremo – spiega Maramotti – già nel 2016 prevediamo un ulteriore incremento dell’occupazione (che dovrebbe salire a 300 unità rispetto alle 283 derivanti dalla somma aritmetica dei dipendenti fino a ieri in capo alle due cooperative), l’aumento delle attività in campo ambientale e nelle pulizie (1 milione di valore per L’Ovile nel 2015, oltre 200 milioni per Il Villaggio) e un fatturato che dovrebbe superare i 9,3 milioni di euro”.

“La presenza in montagna – concludono Maramotti e Patrizia Bonacini – sarà ulteriormente rafforzata, in linea con l’impegno di una cooperazione che attraverso la tenuta sull’agroalimentare, sui servizi, il lavoro delle cooperative di comunità del crinale ed esperienze di solidarietà sociale come Il Ginepro ed altre, oggi rappresenta una risorsa primaria per il nostro Appennino”.

Soddisfazione per la fusione tra L’Ovile e Il Villaggio viene espressa anche da Confcooperative: “questo – sottolinea la centrale cooperativa – è un ulteriore esempio del dinamismo di una cooperazione sociale che, anche grazie a progetti di integrazione, ha fortemente accresciuto la sua dimensione imprenditoriale e la sua funzione sociale, dando vita a rilevanti investimenti che incidono positivamente sulla vita delle persone e delle comunità, come nel caso del poliambulatorio 3C salute” e della Polveriera di Reggio Emilia”.