La «porta santa» di Roberta

Malata di Sla, ha saputo aprire la sua casa

Con questo terzo contributo chiudiamo la serie di articoli, avviata sul numero del 18 giugno, a cura dello staff di “Sport & Ben-Essere” (S&B). Questi giovani hanno scritto alcuni articoli sulle esperienze e sulle riflessioni che hanno maturato in preparazione alla tre giorni in programma l’8-9-10 luglio a Novellara.

Ancora una volta “Sport & Ben-Essere” si è rivelato per noi giovani un’opportunità per crescere e per conoscere l’altro che vive accanto, a poche case di distanza, ma sembra da noi relegato in un mondo lontano, inavvicinabile perché difficile da comprendere e da accettare.
Dopo l’incontro con le giovani ragazze di strada e con i carcerati, il nostro percorso di formazione ci ha portato a casa di un’amica, di una donna forte come una roccia grazie alla quale abbiamo provato a comprendere il significato della malattia, ma anche della fiducia e della semplicità. Il suo nome è Roberta, una donna sorridente affetta da Sla – Sclerosi Laterale Amiotrofica – ormai da qualche anno, che ha aperto la porta di casa, ‘porta santa’, ai nostri sguardi dapprima un po’ imbarazzati, ma poi sempre più ammirati e curiosi.

Leggi tutto l’articolo su La Libertà del 2 luglio

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