Gmg: cosa aspettarci?

Mancano poche settimane alla Gmg di Cracovia. Oltre 1.400 giovani della nostra Diocesi (o le loro mamme) stanno preparando lo zaino e il cuore per un evento che può cambiare la loro vita. Ogni PRIMAPAGINA_LaLiberta_20160702edizione della Gmg è unica e per questi ragazzi – nati per lo più nell’ultimo decennio del secolo scorso – è la “loro” Gmg. Cosa possiamo (e dobbiamo) aspettarci da questo evento, che ha risucchiato tante energie per la sua preparazione? Possiamo aspettarci un sussulto di protagonismo dei giovani. Troppo esclusi, troppo ai margini, troppo inascoltati, ma anche troppo sazi, viziati e indolenti. Una generazione sospesa, incerta, in aspettativa, che sente di contare poco o nulla, ma non trova motivo di mettersi a sgomitare. Gli “sdraiati” li aveva definiti un noto giornalista un paio d’anni fa. La Gmg è pellegrinaggio e comincia con un partire, un lasciare, un alzarsi in piedi.
Papa Francesco al Giubileo dei ragazzi lo ha dichiarato con forza: “Gesù ci vuole in piedi!”. Se il vento della storia soffia contro, servirà più motivazione, energia e caparbietà, ma i pellegrini sanno che non si può stare a terra: occorre rialzarsi e riprendere il cammino. Guerra aperta ai divani e agli schermi piatti e passione per i sentieri impervi e le imprese ardite.

Leggi tutto l’editoriale di don Giordano Goccini su La Libertà del 2 luglio

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