Sassuolo: che bello l’«Intergrest Day»

Festosa invasione di bambini e ragazzi delle unità pastorali della città

Aggiungi un posto in pagina che c’è un Grest Day in più… Anzi, un “Intergrest Day”.
Anche in tutto il Vicariato sassolese spira ogni anno il vento dei grest – si chiami esso così, o cres, o campo cantiere, o centro estivo: di ognuno di essi, piccolo o grande, ci sarebbe da raccontare. Tra le cucine e i cortili, i laboratori e le chiese di ogni parrocchia; tra le partenze e gli arrivi di gruppi o grupponi di bimbi e le frotte variopinte di animatori in carriera da educatori; tra i genitori in cucina e le nonne a fare panini, si snoda un “cammino” di comunità, un fiorire di relazioni interpersonali che sembra creato per i piccoli, ma serve ai grandi; un incontro tra generazioni che fa crescere nell’amicizia e nella fiducia, nei valori della gratuità, del servizio, della testimonianza di fede trasmessa e imparata.

Mattine fa, uno dei miei nipoti (7 anni) al secondo giorno di grest della sua vita , con naturalezza mi diceva e diceva a se stesso sulla strada per la parrocchia: “So già cosa fare. Porto lo zaino al suo posto dove mi ha spiegato l’animatrice, mi metto il berretto verde (nello specifico girato all’indietro) e vado a cercare gli amici del mio gruppo, poi… tutti a sedere a gambe incrociate per il momento di preghiera”.

Leggi tutto l’articolo di Pellegrina Pinelli su La Libertà del 25 giugno

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