Mamma rallenta… Volo via!

Vi è mai capitato di incrociare il destino di un libro? Sì, perché credo che i libri siano in qualche modo destinati ad una persona precisa, in quel particolare momento della vita, proprio perché hai bisogno di ritrovare in un testo determinate parole, consigli, riflessioni o messaggi. A me è capitato di recente con il testo “Volo via”, scritto e illustrato da Cristina Petit, edito da Valentina Edizioni.

“Volo via” racconta la storia di Carolina, una bambina di 4 anni e un quarto, che è follemente innamorata dei suoi lunghi capelli e il motivo di tale amore è perché pensa che per essere principesse o ballerine occorra avere necessariamente i capelli lunghi. La mamma di Carolina è sempre di fretta e, ogni volta che accompagna la bambina in piscina, deve fare i conti con i suoi lunghi capelli, quindi, per accelerare i tempi di asciugatura, accende il phon ad alta potenza. Il soffio del phon è così potente che Carolina teme ogni volta di volare via ed un giorno questo accade veramente. Carolina comincia a volare così fra le nuvole, passando di paese in paese; durante questo viaggio, la bambina ha modo di osservare diverse mamme alle prese con la loro quotidianità fatta di scelte, a volte obbligate, per far conciliare la famiglia, il lavoro e la relazione coi figli. Al termine di questo suo viaggio, Carolina torna a casa cambiata e con una forte consapevolezza: la mamma va sempre di fretta perché deve gestire una quotidianità molto piena e ricca di impegni, ma, nonostante questo e a dispetto della stanchezza, alla sera ha sempre voglia di leggere un libro e di coccolare la sua bambina prima di andare a letto. Ora Carolina sa cosa deve fare e prenderà una decisione per lei importante per aiutare la mamma e ricambiare così il suo amore!

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Trovo che questo testo offra interessantissimi spunti di riflessione: una storia divertente e, a tratti ironica, raccontata in prima persona da Carolina attraverso un linguaggio tipico di una bambina di quell’età, quando cioè è difficile comprendere la frenesia della mamma poiché si scontra con quelli che sono i sogni di una bambina; la bellezza e il messaggio sono racchiusi nel finale quando Carolina, terminato il suo viaggio, torna a casa cambiata, direi maturata, e, nel compiere un gesto semplice come quello del tagliarsi i capelli, in realtà dimostra comprensione ed un immenso amore verso la mamma con l’intenzione di farla andare meno di fretta!

I bambini piccoli sono per natura egocentrici e concentrati sulla soddisfazione dei propri bisogni individuali, ma ciò che li rende così straordinari è la loro capacità di stupire con gesti amorevoli, comprensivi e altruisti: come Carolina, i bambini sono in grado di comprendere i bisogni e le difficoltà degli altri e compiere scelte volte a collaborare ed aiutare le persone che ricambiano il loro amore.

L’altro aspetto che tocca questo testo è sicuramente la frenesia che ogni famiglia vive quotidianamente: soprattutto la figura materna che oggigiorno deve sapersi districare tra casa, lavoro e famiglia ha un gran bisogno di rallentare, ma purtroppo non è sempre facile! Avremmo tutti bisogno di avere tempi distesi, senza scadenze o commissioni urgenti da sbrigare, un tempo lento, senza fretta, dove non importa se hai al polso l’orologio perché tanto non serve, un tempo per riflettere, un tempo per ascoltare se stessi e gli altri, un tempo per l’attesa, il poter aspettare con tutta calma, un tempo dove anche la noia è ben accetta, un tempo da poter gestire liberamente seguendo i propri bisogni, desideri e ritmi, un tempo per viaggiare, dove il viaggio è incontro e confronto con l’altro che ti fa crescere e ti arricchisce.

La scelta stilistica di Cristina Petit è semplice, chiara ed immediata e rispecchia in generale lo stile di questa straordinaria scrittrice/illustratrice: parti scritte in stampatello maiuscolo nero vanno a integrare e completare le illustrazioni, affascinanti e spiritose, su sfondi differenti: in alcune pagine spicca la semplicità dello sfondo bianco, mentre in altre troviamo sfondi pittoreschi con dettagli inseriti con la tecnica del collage come forte richiamo al mondo reale e quindi più vicino ai bambini. Come in altri testi di Cristina Petit, il personaggio principale è ben caratterizzato, ma essenziale: volto tondo e buffo che pare disegnato con la matita, la presenza di pochi colori e ben definiti sono le principali caratteristiche di Carolina.

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