La comunità di Nomadelfia incontra Canali e Fogliano

Spettacolo di danze acrobatiche sabato 30 aprile alle 20.30 in oratorio a Canali

Da La Libertà del 30 aprile

Comunità che incontrano comunità… e quello fissato per il 30 aprile dall’unità pastorale Canali-Fogliano sarà davvero un incontro eccezionale.
Nell’Oratorio di Villa Canali, infatti, giungerà un gruppo di ragazzi/e della comunità di Nomadelfia, che darà vita ad uno spettacolo di danze acrobatiche.
Un evento artistico ma, soprattutto, un incontro tra storie, vite e testimonianze che in Nomadelfia sono improntate totalmente alla fraternità, vera e propria legge nella comunità fondata da don Zeno Saltini (1900-1981).
è dunque una scelta ben ponderata quella dell’unità pastorale Canali-Fogliano, impegnata in un cammino di ricerca e di lavoro che mira a costruire una profonda unione comunitaria che possa andare ben oltre una formale unificazione, sancita un anno e mezzo fa.

La nascita della comunità di Nomadelfia, come si è detto, si deve a don Zeno Saltini, sacerdote nato a Fossoli di Carpi, e soprattutto padre di tanti bambini e ragazzi orfani, soli e poveri che cominciò ad accogliere già nel 1931, per arrivare poi, dieci anni dopo, alla fondazione di Nomadelfia (che in greco significa “Dove la fraternità è legge”).

Nel 1947 la comunità si insediò nell’ex campo di concentramento di Fossoli, realizzando le prime abitazioni di una realtà in cui c’erano famiglie e, contemporaneamente, “mamme per vocazione”, dedite a quei bambini e ragazzi che accoglievano come figli.
Da allora sono trascorsi quasi settant’anni e tante vicende sono accadute attorno e dentro la comunità, che essendo radicata sulla fraternità, porta alla condivisione di ogni cosa, così come nelle prime comunità cristiane.
Dal 1952 la comunità di Nomadelfia si colloca a pochi chilometri da Grosseto, ed è qui che vivono, studiano e lavorano 300 persone, suddivise in gruppi di famiglie (circa 25 persone per ogni gruppo) in cui ciascuno è chiamato ad essere genitore e figlio di tutti e per tutti e dove sono stabilmente accolti tanti bambini in affido.

La scelta di vivere a Nomadelfia (dove non esiste proprietà privata, i beni sono tutti in comune e si lavora senza percepire un salario individuale) è assolutamente libera, ed è la testimonianza cristiana il cemento sul quale si innesta in modo profondo e radicale la comunità. Una testimonianza, proposta dallo stesso don Zeno nel 1965, che passa proprio da quelle “Serate di Nomadelfia” rappresentate da spettacoli e danze che faranno tappa anche nella unità pastorale Canali – Fogliano su invito del circolo Anspi e della parrocchia di Canali.
A sottolineare emblematicamente il senso della familiarità dell’incontro, il gruppo sarà ospite delle famiglie di Canali e Fogliano.
L’evento (danze acrobatiche, video, testimonianze dei giovani e degli adulti di Nomadelfia, confronto con i presenti) inizierà alle ore 20.30 nell’Oratorio parrocchiale di Villa Canali.
Domenica 1° maggio, dopo la Messa delle 11.15, i nomadelfi si ritroveranno nuovamente in Oratorio per il pranzo insieme a persone e famiglie dell’unità pastorale Canali-Fogliano. Altro momento di condivisione, prima dell’arrivederci pomeridiano.

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