Il punto sull’Accoglienza Invernale

Il progetto, arrivato al secondo mese, sta dando frutti significativi

“Accogliere – scriveva Jean Vanier in La comunità luogo della festa e del perdono – è sempre rischiare, disturba sempre. Ma Gesù non viene forse a disturbarci nelle nostre abitudini, nei nostri comodi, nelle nostre stanchezze? Bisogna che siamo costantemente stimolati per non cadere in un bisogno di sicurezza e comodo, e continuare a camminare dalla schiavitù del peccato e dell’egoismo verso la terra promessa della liberazione. Accogliere non è per prima cosa aprire la porta della propria casa, ma aprire le porte del proprio cuore, e con questo diventare vulnerabili. è uno spirito, un atteggiamento interiore. è prendere l’altro all’interno di sé, anche se è una cosa che disturba e toglie sicurezza: è preoccuparsi di lui, essere attenti, aiutarlo a trovare il suo posto”.

Leggi l’articolo integrale di Valerio Corghi della Caritas diocesana su La Libertà del 6 febbraio

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