La Porta Santa della Diocesi è aperta

La gioia del Natale respirata in anticipo

Straordinario – come il Giubileo, d’altronde – è l’afflusso di persone che convengono verso la nostra Cattedrale nel pomeriggio freddo del 13 dicembre, sotto il cielo coperto ma senza nebbia: ai fedeli partiti in processione dalla Basilica della Ghiara in processione si uniscono più di un migliaio di persone già in attesa davanti alle porte ancora chiuse. Non tutte troveranno posto in chiesa, neppure nella cripta stipata di sedie, e centinaia rimarranno sul sagrato a seguire la Messa con gli altoparlanti e riceveranno la Comunione all’aperto. Non è difficile stimare in circa cinquemila il numero dei reggiani che hanno voluto esserci, di persona, per questa inaugurazione diocesana dell’Anno santo della Misericordia. E la fonte non è degli “organizzatori”, ma della Questura.
Tutti, almeno per un attimo, con gli occhi in su, o attraverso le immagini sbirciate in televisione, a fissare l’immagine dorata del Pastore che si carica sulle spalle la pecorella smarrita. Quella che manca nel recinto, a cui Gesù va incontro mostrando il volto misericordioso del Padre. E magari a identificarsi con quella pecora che qualche volta non è tornata all’ovile, o ha preferito inerpicarsi per strade lontane dall’amore di Dio.
Così, le 99 stelle che trapuntano il portale bianco della Misericordia che sormonta il portone centrale, nero, della Cattedrale, sembrano chiamare la centesima anima, quella che manca all’appello, ad entrare attraverso la Porta, che è Cristo stesso. Grazie all’Ufficio diocesano per i Beni culturali, che ha curato queste splendide realizzazioni, da lunedì la stessa suggestione si prova varcando anche la Porta Santa della navata nord, dalla parte del Battistero.

Continua a leggere l’articolo di Edoardo Tincani nello Speciale Giubileo su La Libertà del 19 dicembre

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