18 – 19 Una ricerca sull’uomo. Guardiamoci in faccia

Il giovane 

18

 

“Mio padre cerca di insegnarmi ciò che ha imparato con l’esperienza, ma non mi conosce, perché non ha mai avuto tempo per seguirmi, e dice cose di un altro pianeta.
A me piace qualsiasi novità e sono disposto a vivere in pace con tutti, purché nessuno voglia limitare i miei diritti o insegnarmi cosa devo fare. Nei rapporti sociali bisogna essere corretti, poiché è bello aveva una grande possibilità di rapporti, ma se si vuole ottenere qualcosa – tutto e subito – non bisogna guardare in faccia nessuno.
La vita, secondo me, è quello che mi accade oggi; i principi e le leggi non usano più ed in ogni caso sono del tutto soggettivi. Se io sono coerente con me stesso, nessuno mi può giudicare”.

 Disillusa

19

 

“Vorrei poter chiedere conto a quelli che mi hanno educato.
Mi hanno riempito la testa di spontaneità, di libertà, di diritto alla realizzazione personale, ma non mi hanno mai parlato della realtà intorno a me con cui dovevo fare i conti, non mi hanno insegnato come realizzare in essa la mia libertà, come essere me stessa nonostante i condizionamenti, le necessità, i limiti in cui mi trovavo inserita.
Così ho distrutto la mia libertà e non trovo la forza per ricominciare da capo.”

 

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