Palazzo Agliati Balsamo Sforza si lega alle chiese del Cristo e di Sant’Agostino

Precisa identità architettonica nel tessuto edilizio

Del Palazzo Agliati Balsamo Sforza (a Reggio Emilia, in via Ludovico Ariosto) si ha conoscenza da una pergamena risalente al 1446 in un rogito di compravendita la cui descrizione rimanda a una configurazione già consolidata da tempi più antichi. La costruzione è quindi già presente nell’epoca di insediamento del Ducato Estense. Nella pergamena scoperta dalla studiosa Luisa Bosi si descrive il valore intrinseco della casa: solida e en costruita, in muratura, con tetto di coppi e solaio a sottotetto.
La Bosi riporta anche i rapporti intensi della famiglia Agliati sia con l’ambiente ecclesiastico reggiano e soprattutto con gli estensi signori del Ducato.
Le fortune degli Agliati svaniscono all’inizio del XVII secolo e il nostro palazzo rimane l’unica proprietà, ma nel 1700 è gravemente danneggiato da un incendio. Dopo la morte degli Agliati si registra nel catasto estense di Ercole III del 1778 la nuova proprietà di Antonio Raimondi, appartenente ad una famiglia di antiche origini, citato dal cronista reggiano Fantuzzi come “il cavalier che abitava nella casa da Porta Castello da lui fabbricata”.

Leggi tutto l’articolo di Paolo Bedogni su La Libertà del 7 novembre

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Palazzo-Agliati