Se la vita di montagna ha un ritmo «brasileiro»

Unità pastorale di Villa Minozzo, Sologno, Poiano, Minozzo, Cerrè Sologno, Coriano, Carniana e Carù: incontro con don Fernando Imovilli e don Giovanni Valentini

Spruzzi di neve imbiancano già le vette di Prampa, Cisa e Cusna. Salendo a Villa Minozzo in una mattina autunnale, il sole getta lame di luce su montagne di rara bellezza, anche solo osservate dal finestrino dell’auto. Nell’accogliente canonica in sasso il camino è acceso e si respira un clima familiare: sulla scrivania in bell’ordine ci sono gli appunti delle ultime telefonate ricevute e i turni delle celebrazioni eucaristiche festive. Un elemento non secondario, la “copertura” delle Messe, giacché in questa unità pastorale, che ancora non ha un nome, sono ricomprese ben otto parrocchie: in ordine alfabetico Carniana, Carù, Cerrè Sologno, Coriano (chiesa di Tapignola), Minozzo, Poiano, Sologno e Villa Minozzo, per un totale di 2.566 abitanti, tutti residenti nel Comune di Villa Minozzo e quasi la metà dei quali (1.185) appartenenti alla parrocchia omonima.
La popolazione, rispetto alla Visita pastorale di monsignor Caprioli, è in lieve calo, ma lo spopolamento è in fase di arresto. L’anno scorso, dopo che le suore “Piccole Figlie dei Sacri Cuore di Gesù e Maria” hanno lasciato il servizio, l’asilo parrocchiale di Villa Minozzo è stato chiuso.
Quattro i sacerdoti dell’unità pastorale: oltre al parroco don Fernando Imovilli e al vicario don Giovanni Valentini, che coabitano a Villa Minozzo e che incontriamo in queste pagine, collaboratori pastorali sono due presbiteri più anziani, residenti nelle comunità che hanno guidato come pastori per lungo tempo: monsignor Gino Castellini a Cerrè Sologno (già parroco dal 1950) e don Adelmo Costanzi a Minozzo, ivi già parroco dal 1993.

Leggi tutto l’articolo di Edoardo Tincani nello speciale Visita Pastorale su La Libertà del 24 ottobre

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