Reggio Children apre una scuola a Pechino

E’ la prima scuola italiana nell’Estremo Oriente, accoglie i bambini dati tre ai sei anni ed offre continuità didattica tra la fascia prescolare e quella di prima scolarizzazione. E’ stata realizzata con la collaborazione scientifica di Reggio Children.

Ha iniziato la propria attività, lo scorso 7 settembre a Pechino, la Scuola italiana d’Ambasciata, che accoglie i bambini dei lavoratori italiani residenti in Cina. Si ispira alla tradizione pedagogica italiana, in particolare il Reggio Emilia Approach. Al momento accoglie una trentina di bambini tra scuola dell’infanzia e prima classe della scuola primaria.

All’inaugurazione, il giorno precedente, insieme con le autorità cinesi e i rappresentanti della Comunità italiana in Cina, hanno partecipato l’ambasciatore d’Italia in Cina, Ettore Francesco Sequi, il vicedirettore esecutivo dell’Ufficio per le missioni diplomatiche Jiang Qi,  il presidente della Camera di Commercio italiana in Cina e del Consiglio di gestione della scuola Franco Cutrupia, la coordinatrice del progetto Mariassunta Peci, la preside Giulia Ziggiotti e Marina Castagnetti, pedagogista e rappresentante del Reggio Emilia Approach.

Nel corso della cerimonia è stato letto anche un messaggio di auguri del sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi, e della presidente di Reggio Children, Carla Rinaldi.

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il momento dell’inaugurazione della scuola

 

Il percorso di progetto della nuova scuola – in collaborazione con Reggio Children, promosso dall’Ambasciata italiana in Cina e sostenuto finanziariamente da un noto imprenditore italiano in Cina e dalla Camera di commercio italiana in Cina – è iniziato più di due anni fa, ed è stato portato avanti dall’Ambasciata d’Italia a Pechino, dalla Camera di commercio italiana in Cina, da Unitalia e Pacific Prime con lo studio Pirola Pennuto Zei & Associati.

La scuola si trova nel Drc-Diplomatic Residence Compound di Sanlitun, alle spalle dell’Ambasciata d’Italia a Pechino.

La scuola può accogliere bambini della comunità italiana e del personale diplomatico straniero in Cina; è bilingue (italiano e inglese) e con una spiccata attenzione alla cultura cinese.

L’obiettivo è riuscire a garantire ai figli delle famiglie italiane residenti in Cina la frequentazione delle scuole dell’obbligo in lingua italiana, con una particolare attenzione al contenimento delle rette scolastiche, che in Cina hanno livelli di costo tra i più alti nel mondo.

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Con l’inaugurazione della Scuola italiana d’Ambasciata di Pechino, l’Italia colma oggi un grave divario rispetto agli altri Paesi del G7, cioè la mancanza di una istituzione scolastica in Cina. Tale mancanza ha comportato una minore competitività nella presenza del sistema economico italiano in Cina, in particolare per le problematiche legate al frequente turnover del personale espatriato, anche dovuto alla mancanza sino ad ora di una scuola italiana.

La nuova scuola italiana, che si prevede estenderà progressivamente la propria ricezione  con l’apertura di nuove classi, assicurerà inoltre un servizio educativo alle sempre più numerose famiglie miste, che stanno allungando il proprio periodo di permanenza in Cina e che hanno richiesto all’Ambasciata di poter contare, a costi sostenibili, su una scuola italiana in grado di offrire ai propri figli anche un mondo culturale e valoriale italiano ed europeo.

Progetti per l’apertura di una scuola italiana sono stati avviati anche a Shanghai, Canton e Hong Kong.