La semina di Evandro Infanti

Il diacono si è spento dopo 27 anni di malattia

Chi nella vita semina con larghezza poi raccoglie con larghezza ben maggiore e nella gioia.
In un santuario gremito di sacerdoti, diaconi e amici la comunità di Montecchio Emilia ha salutato, martedì 11 agosto, il diacono Evandro Infanti deceduto all’età di 73 anni. La celebrazione è stata presieduta da don Lao Fontana, parroco di Calerno, amico d’infanzia e compagno dei primi impegni parrocchiali, che nella sua omelia ha così ben sintetizzato e tracciato la figura di Evandro.
“La vita di Evandro va letta come una continua semina di bene e di amore di un mettersi in gioco per gli altri. Ricordo i primi anni, prima che io andassi in seminario, il lavoro fatto, l’amicizia cominciata, lui giovanissimo, valido ed entusiasta collaboratore in parrocchia per il catechismo, l’oratorio, …, con amore ai ragazzi e ai giovani, alla scuola di don Caraffi e dei suoi curati ed andato avanti con iniziative sempre nuove e originali; poi, insieme con la moglie Giovanna, la pastorale dei fidanzati, degli sposi, delle famiglie, l’attenzione ai poveri e ai sofferenti. Aveva estro, intelligenza, fantasia, senso artistico e preparava spettacoli, festoni, iniziative culturali e ricreative seguendo la bella tradizione teatrale del dottor Valter Bronzoni e di Azio Bonetto. Aveva anche spiccate capacità organizzative a servizio della parrocchia e del paese; ha amato Montecchio la sua storia, i suoi personaggi…

Leggi tutto il ricordo del diacono Evandro nell’articolo di Annarita Mantovani e Giampaolo Ollà su La Libertà del 5 settembre

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