Pastorale della salute, c’è da fare

Appello del direttore dell’Ufficio diocesano a inizio anno pastorale

Inizia un nuovo anno pastorale anche per l’Ufficio diocesano di Pastorale della salute e per la Consulta diocesana di Pastorale della salute. Ringrazio di cuore monsignor Vescovo per avermi affidato l’incarico di coordinare questo settore e ringrazio con profondo affetto il precedente direttore don Agostino Varini, con il quale ho collaborato nel servizio per oltre 10 anni.
Mi presento ai lettori de La Libertà con il desiderio di allacciare molti contatti in tutta la diocesi. Il mio nome è Ivano Argentini, ho 60 anni, abito a San Martino in Rio, sono medico e cardiologo ospedaliero, lavoro da oltre 30 anni nell’Ospedale San Sebastiano di Correggio, sono sposato con Rebecca che lavora e insegna presso la Cardiologia del Policlinico di Modena ed è ministro della Eucarestia da oltre 20 anni, ho 2 figli laureati in medicina e scienze della educazione.
Il compito che ci è affidato è aiutare in primo luogo le comunità locali a portare l’annuncio del Vangelo nell’ambito della salute, della malattia, del dolore, della sofferenza, del nascere e del morire.
Il mondo è cambiato e sono consapevole che il tempo attuale è molto difficile per il nostro Paese e per la Chiesa. Prendo a prestito le parole di André Fossion che condivido interamente: “Lo sappiamo, un mondo se ne va e un altro viene. Il cristianesimo stesso partecipa inevitabilmente di questa trasformazione. Il cristianesimo di un certo tipo è in crisi profonda, ma non è la fine della fede cristiana; anche questa è in ricostruzione, in riconfigurazione. Da questo punto di vista, siamo in una situazione di «via di mezzo», scomoda ma affascinante, tra ciò che muore e ciò che nasce…

Leggi tutto l’articolo di Ivano Argentini su La Libertà del 5 settembre

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