Allarme per la presenza di lupi sul nostro Appennino

È della notte scorsa l’aggressione da parte di un branco di lupi o cani inselvatichiti, non meglio identificati, di alcuni animali allevati all’aperto e custoditi nei recinti di un’azienda agricola nei pressi di Castelnovo ne’ Monti. A dare l’allarme è Coldiretti Reggio Emilia che esprime il timore per una situazione pericolosa che se gestita adeguatamente sin dal suo esordio potrà essere contenuta e limitata nei danni.

Un branco di lupi ha sbranato 6 daini allevati all’interno di un apposito recinto da un’azienda agricola in località Gnana e inseguito una mandria di manze allevate all’aperto; una della quali si è ferita gravemente tanto da costringerne l’abbattimento.

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«Molte aziende agricole di montagna si sono strutturate per tenere i bovini all’aperto investendo, come scelta per il loro futuro, su un’agricoltura a minor impatto ambientale, sul miglioramento del benessere animale e della qualità delle produzioni e sulla valorizzazione delle aree a pascolo – commenta Assuero Zampini, direttore della Coldiretti reggiana. Ora le aziende si trovano costrette a riportare le bovine all’interno delle strutture per paura di subire altri attacchi».

«Servono dei provvedimenti urgenti – commenta Giuliano Guglielmi, produttore che ha subito l’ultimo attacco – perché conviviamo tutte le notti con questi branchi nei cortili. Le persone della mia zona di notte non escono perché hanno paura per la loro incolumità e non solo quella dei propri animali. Oltre a fronteggiare il danno diretto subito dalle aggressioni, che si può stimare tra i 2000 e i 2500 euro, ora mi trovo anche a dover gestire i costi di una riorganizzazione dell’allevamento con il mantenimento in stalla delle manze, valutabile in alcune migliaia di euro».

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La situazione pericolosa allarma e preoccupa anche chi frequenta i boschi della zona per raccogliere castagne o funghi mettendo a rischio la tenuta dell’area boschiva con provocando abbandono e degrado.

«Solitamente l’attacco di un lupo è occasionale e sporadico – continua con preoccupazione Guglielmi – e raramente avviene così a ridosso di area abitate. Queste scorribande che continuano ogni notte già da diverse settimane ci lasciano perplessi sulla natura degli animali coinvolti e ci fanno temere il peggio per il prossimo futuro delle nostre aziende e del nostro territorio. Il lupo infatti ha un capacità riproduttiva elevata e non ha un predatore naturale».