Lo stato dei lavori a 3 anni dal sisma

Fa, forse, sempre meno notizia la situazione degli edifici colpiti dagli eventi sismici della tarda primavera del 2012 in Emilia. In realtà, tuttavia, la guardia è alta e i soggetti coinvolti sono decisamente “sul pezzo”.
A tre anni dalle scosse telluriche del 20 e del 29 maggio di strada se ne è fatta e tanta, compatibilmente con la messa a fuoco dello stato dei danni, con il reperimento delle risorse, la redazione dei progetti di intervento e le conseguenti valutazioni da parte degli Organismi a tal scopo deputati per legge, l’affidamento dei lavori alle imprese, la realizzazione degli interventi.
Si tratta di un processo, di una vera filiera, non scontata e non di mera burocrazia, come troppo spesso, con una certa superficialità, si sente affermare.C’è da garantire, infatti: bontà ed efficacia degli interventi proposti, da coniugarsi con un oculato e trasparente uso delle risorse pubbliche. È una “macchina” complessa quella in campo, che ha visto e vede coinvolti i diversi Enti pubblici (Prefettura, Ministero per i Beni culturali nelle sue diverse articolazioni, Forze dell’Ordine, Vigili del Fuoco, Protezione Civile, Regione, Comuni) e i vari soggetti privati: i proprietari degli immobili danneggiati e le diverse branche professionali impegnate nel recupero dei fabbricati e nella loro ricostruzione: geologi, ingegneri, architetti, geometri, restauratori, imprese.

Leggi l’articolo a cura dell’ Ufficio diocesano per i Beni culturali e la Nuova edilizia di culto su La Libertà del 23 maggio

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La chiesa di Brugneto