Pat Patfoort ospite de L’Ovile

Associazioni, cooperative e operatori del territorio reggiano impegnati nella mediazione si sono riuniti lunedì 4 maggio nella sede de L’Ovile per partecipare a un incontro formativo organizzato con la nota antropologa belga Pat Patfoort, tra le più importanti figure a livello internazionale nel campo della gestione non violenta dei conflitti. Ospite in Italia per una serie di conferenze, la Patfoort ha fatto tappa in città per un seminario di aggiornamento durante il quale ha approfondito alcuni degli elementi fondanti il suo approccio di mediazione, confrontandosi con la realtà degli operatori del territorio.

“Incontrare Pat Patfoort – commenta Daniele Marchi, responsabile dell’area Giustizia della cooperativa sociale L’Ovile – è stata un’occasione preziosa per il nosotro lavoro. Da anni siamo impegnati sul tema dei conflitti e della mediazione nelle sue poliedriche pratiche e applicazioni. Siamo partiti dai conflitti più gravi, quelli penali, e dall’accoglienza di una parte, i colpevoli, ci si è posta con forza la questione dell’altra parte in causa, le vittime. Mediazione e giustizia riparativa sono gli strumenti con i quali stiamo lavorando da tempo per offrire spazio, ascolto, possibilità di incontro e, ove possibile, di riconciliazione”.

Pat-Patfoort
Un momento dell’incontro con Pat Patfoort

Durante gli undici mesi di attività svolti nel 2014 dallo sportello di mediazione sociale e dei conflitti gestito dalla cooperativa MediaRe (fusasi lo scorso 1 novembre con la cooperativa L’Ovile) – che dopo un periodo di chiusura temporanea riaprirà nelle prossime settimane in via Turri 55/A – sono stati effettuati 1.315 interventi rivolti a circa 300 persone. Alla base della richiesta di un intervento di mediazione ci sono principalmente conflitti di vicinato, ai quali seguono altri tipi di conflittualità. Acoglienza e ascolto sono i primi passi per affrontare situazioni spesso complesse, che richiedono diverse tecniche di risoluzione dei conflitti in un’ottica di solidarietà e giustizia riparativa, capaci sul territorio reggiano di portare risultati positivi in circa la metà dei casi affrontati. Assai equilibrato per età e composizione sociale il profilo degli utenti del servizio, che vede accogliere in circa tre casi su quattro utenti italiani – in linea con i dati demografici territoriali – registrando una leggera prevalenza di accessi da parte degli uomini rispetto alle donne.

“La pratica della mediazione – sottolinea Daniele Marchi della cooperativa L’Ovile – è molto importante e altrettanto delicata, richiede una cultura profonda che rifiuta fermamente interventi improvvisati; per questo momenti di formazione come quello di oggi sono preziose opportunità di crescita per tutti”.

Pat-Patfoort-1