Da Dio il discernimento del bene e del male

Reggio Emilia, Santuario della Madonna della Ghiara – 31 dicembre 2014

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Te Deum 2013

Cari fratelli e sorelle,
prima della riforma liturgica, voluta dal Concilio Vaticano II, il primo giorno dell’anno commemorava la circoncisione di Gesù. Tracce evidenti di questo vi sono ancora nelle letture di questa Messa, soprattutto nella prima lettura e nel vangelo, ma anche nel testo di san Paolo ai Galati, che parla del battesimo come di nuova circoncisione.
Soffermiamoci allora su questi testi che sono anche molto indicati per aiutarci a meditare sul senso del tempo e della vita, riflessione necessaria e salutare in queste ore che segnano la fine di un anno solare e l’inizio di uno nuovo.

Nel libro dei Numeri assistiamo a un dialogo fra Dio e Mosè, il suo portavoce, l’intermediario fra Yhwh e il popolo. Dio dà a Mosè l’incarico di parlare alla classe sacerdotale perchè benedica il popolo.
Cosa significa benedire? Significa trasmettere agli uomini la vita di Dio: Il Signore faccia risplendere il suo volto su di te (Nm 6,25). Ecco cosa significa benedire. Il Signore illumina la nostra vita, si rivela a noi, ci indica i valori veri su cui fondare la nostra esistenza, la strada per camminare verso di Lui. Questa è la sua grazia, la sua pace, la sua benedizione.

All’inizio del nuovo anno abbiamo proprio bisogno di questo, di ricevere da Dio il discernimento del bene e del male e la forza per attuare ciò che è la sua volontà. Nel nostro tempo non si sa più distinguere il bene dal male, anzi, talvolta li si confonde apertamente. È bene uccidere? Eppure si parla di eutanasia, dell’uccisione, come un bene. Aiutiamo piuttosto coloro che vivono la grave prova di accompagnare malati inguaribili!
È bene l’aborto? Eppure si parla di “interruzione di gravidanza”. Aiutiamo le donne ad accogliere il figlio che portano in grembo!
È bene distruggere la reputazione delle persone attarverso i giornali pur di venderne copie? È bene calunniare le persone attraverso Internet o i social network? È bene pensare solo al proprio interesse anche se questo vuol dire dimenticare chi è solo, chi è povero, chi bussa alla nostra porta?
È bene che la famiglia non sia aiutata ad avere casa, ad educare i figli e che i politici si disinteressino di queste necessità primarie? Potremmo proseguire a lungo.

Chiediamo a Dio che ci illumini continuamente su ciò che è bene e male e non ci lasci cadere nella trappola di chi cambia significato ai nomi delle cose.
La benedizione di Dio ci testimonia che Lui è l’autore della vita e che non abbandona coloro che ha creato, anche quando ci corregge e ci sferza con gli avvenimenti della storia personale e mondiale.
La sua benedizione accompagni tutto il nostro anno, ci faccia sperimentare segni concreti di cambiamento del nostro cuore e della nostra mentalità. Ci doni tante occasioni per approfondire la nostra fede, per aprirci alle necessità dei fratelli, per edificare nelle nostre famiglie e nei nostri paesi delle case in cui Dio possa abitare.

Tutto questo affido, in questa nostra Basilica, alla Madre di Dio che la Chiesa ci fa contemplare in questo primo giorno dell’anno. È lei la stella polare che indica il cammino.

Amen.

+Massimo Camisasca