Una conferenza di monsignor Gianotti a Orvieto il 26 agosto

“Eucarestia e misericordia nella Chiesa dei Padri”. La misericordia è uno dei tratti distintivi del ministero petrino di papa Francesco, che nel suo stemma porta il motto “miserando atque eligendo”, cioè: guardando con sentimento di amore e scegliendo.

E al tema dell’Eucarestia e della Misericordia è dedicata la 65^ Settimana Liturgica Nazionale, che si svolgerà ad Orvieto dal 25 al 28 agosto, in coincidenza con il 750° anniversario del miracolo eucaristico di Bolsena, che diede origine alla festa del “Corpus Domini”.

Tra i relatori figura il reggiano don Daniele Gianotti, docente di teologia nella Facoltà teologica dell’Emilia-Romagna, che martedì 26 agosto svolgerà la relazione sul tema “Eucarestia e misericordia nella Chiesa dei Padri”.

Don Gianotti, nato a Calerno nel 1957 e ordinato sacerdote dal vescovo Baroni il 19 giugno 1982, ha conseguito all’Università Gregoriana il baccellierato in filosofia e teologia; all’Istituto patristico “Augustinianum” ha conseguito la licenza in teologia e scienze patristiche. Dal 1985 insegna teologia nello Studio teologico interdiocesano e dal 2004 è docente nella Facoltà teologica dell’Emilia-Romagna; è direttore dell’Istituto diocesano di Musica e Liturgia “don Luigi Guglielmi”; ha ricoperto in diocesi importanti incarichi nel settore culturale e liturgico.

La patristica è un tema caro a monsignor Gianotti, che il 17 luglio 2009 con la tesi “I Padri della Chiesa al Concilio Vaticano II. Uno studio sulla testimonianza patristica nell’elaborazione della costituzione dogmatica: De Ecclesia” ha conseguito a Bologna il dottorato in teologia. Don Daniele, presenti i vescovi Caprioli e Ghizzoni, aveva sostenuto la “doctoralem dissertarionem ad lauream assequendam in sacra teologia” davanti ad una commissione di cinque professori, tra cui il correggese padre domenicano Guido Bendinelli, “controrelatore”. La voluminosa e solida opera del sacerdote reggiano, d’indubbio valore scientifico, è stata particolarmente apprezzata dalla commissione giudicante davanti a cui è avvenuta la “pubblica difesa della tesi dottorale”.

g.a.rossi



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