Il lavoro: condanna o vocazione?

Il lavoro: condanna o vocazione? Se ne parlerà in un ncontro con il Vescovo Camisasca per riflettere sul senso profondo del lavoro, diritto fondamentale per la realizzazione dell’uomo e l’evoluzione della società

Le persone trascorrono mediamente molte più ore nei luoghi di lavoro di quante ne trascorrano con la propria famiglia, ma quanti possono dire di essere veramente soddisfatti del lavoro che svolgono? Per quante persone, oggi, il lavoro rappresenta una condanna e per quante, invece, è una vera e propria vocazione? Il lavoro è uno dei punti fondamentali anche della Chiesa cattolica che nella dottrina sociale ne ribadisce l’importanza, quale strumento per la realizzazione della vita delle persone e l’evoluzione della società.

Una riflessione sul tema del lavoro, strumento di valore per la vita, verrà proposta da monsignor Massimo Camisasca, vescovo di Reggio Emilia-Guastalla, nel corso di un incontro aperto al pubblico, dal titolo “Il lavoro: condanna o vocazione?” che si terrà mercoledì 26 marzo alle ore 19.30, presso l’Hotel President a Correggio (via Don Minzoni 59).

 

Organizzato dai Lions Club Correggio “Antonio Allegri” e Fabbrico “Rocca Falcona”, e moderato da Luigi Grasselli, professore ordinario presso il Dipartimento di Scienze e Metodi dell’Ingegneria dell’Università di Modena e Reggio Emilia, l’incontro trae spunto dalle conseguenze generate dalla crisi strutturale che ha investito il nostro Paese e l’Europa, compromettendo gravemente la situazione lavorativa e sociale di migliaia di persone.

Persone a cui viene negata un’opportunità di crescita e di realizzazione personale, famigliare ed economica, vittime incolpevoli di un’evoluzione, o forse è meglio dire involuzione, sociale al cui centro non vi è più l’uomo né l’interesse collettivo con il rischio di compromettere gravemente il futuro di tutti noi.

 

Al termine del suo intervento, il Vescovo Camisasca sarà disponibile per rispondere alle domande del pubblico in sala.

 

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