Tonino Grassi, la scultura reinventata – Fino al 9 febbraio 2014 la mostra presso i Cappuccini e i Chiostri di San Domenico

– da “La Libertà” n. 44, del 14 dicembre 2013 –

Una vasta antologica con 150 opere e un ricco volume-catalogo sulle sculture di uno dei più importanti artisti del Novecento reggiano, Tonino Grassi, nel centenario della sua nascita. La mostra “1913-1999 Tonino Grassi. Le reinvenzioni della scultura” viene inaugurata sabato 14 dicembre presso i Chiostri di San Domenico (via Dante Alighieri 11 – Reggio Emilia), una delle due sedi dell’allestimento insieme al Museo dei Cappuccini di via Ferrari Bonini 6. Un terzo, importante, luogo destinato alla visita è la chiesa dei Cappuccini, a fianco del Museo, dove sono collocate numerose opere che testimoniano lo stretto rapporto con san Francesco dell’artista nato a San Bartolomeo e scomparso all’età di 86 anni.

Tonino Grassi[dropcap font=”arial” fontsize=”36″]L’[/dropcap]evento (apertura fino al 9 febbraio) è promosso dal Museo dei Cappuccini in collaborazione con i Musei Civici di Reggio Emilia. Il progetto, accolto e sostenuto dai figli di Tonino Grassi, ha anche il fondamentale supporto dello sponsor Landi Renzo SpA. La mostra – da un’idea di padre Paolo Grasselli, responsabile del Polo Culturale dei Cappuccini dell’Emilia Romagna – offre finalmente l’opportunità di percorrere tutta la vasta produzione del maestro scomparso – bronzi, terrecotte, gessi provenienti da collezioni di privati ed enti – e di approfondire l’indagine storico-critica, a oltre trent’anni da una monografia del 1979 al Valli. Una straordinaria occasione per una valutazione attenta e aggiornata sulla figura dell’artista, che è stato anche un grande maestro per i giovani, sulla sua storia e sul decisivo ruolo svolto nel processo di reinvenzione della scultura del XX secolo: Grassi, infatti, si caratterizza per una moderna volontà di sperimentazione sulle possibilità espressive della materia. La ricerca delle opere e la cura scientifica della mostra e del catalogo sono state affidate a Umberto Nobili e arricchite dal contributo critico di Francesca Montorfano.

[dropcap font=”arial” fontsize=”36″]A[/dropcap]l Museo dei Cappuccini una sezione è dedicata al rapporto di Tonino Grassi con san Francesco, sua guida spirituale e fonte d’ispirazione, con le altissime prove della “Predica agli uccelli”, dell’estasi del santo e dello straordinario gesso di san Francesco e la povertà del 1956.

Il tema del ritratto – con busti di personaggi celebri a livello locale e nazionale e un’originale immagine dell’artista in bicicletta – è sviluppata in un’altra sezione, mentre una terza è stata riservata alla scelta dei materiali, ai loro diversi trattamenti, alla fusione in bronzo, con cui Tonino Grassi ha voluto esprimere la sua energia creativa. Padre Grasselli spiega come il progetto sia stato pensato nel segno della memoria e della gratitudine.
“I frati Cappuccini della Regione hanno avuto un felice rapporto con il maestro e hanno avuto la fortuna di vedere alcune loro chiese abbellite da un numero cospicuo di opere dell’artista. Prima la chiesa di Santa Croce a Reggio Emilia e poi, a distanza di un ventennio, quella di Sant’Antonio di Padova a Sassuolo. Attraverso l’opera del maestro mi piace cogliere la mente e il cuore di chi all’epoca fu committente delle opere, padre Eugenio Cargiolli da Pallerone (Aulla) che di Grassi fu grande estimatore ed amico”.

6-Allegoria del burro2Nella chiesa di Reggio i visitatori sono accolti da tre lunette esterne con episodi della vita di san Francesco, ricche di elementi naturalistici e narrativi, mentre all’interno il grande Crocifisso, dalle braccia spalancate ad abbracciare l’umanità intera, prepara alla visione del grande altare interamente scolpito. Tra le altre opere, una Via Crucis e una Trasfigurazione collocata all’ambone e la cappella di padre Daniele da Torricella.

[dropcap font=”arial” fontsize=”36″]A[/dropcap]i Chiostri di San Domenico il percorso segue un criterio cronologico e tematico allo stesso tempo. Ecco allora il grande fregio (lungo ben 23 metri) con le varie fasi del lavoro nei campi e la scritta “In natura nulla si crea e nulla si distrugge” che può idealmente avvicinarsi ai tre stupendi bronzi nel giardino delle Latterie Riunite: la donna con la zangola per il burro, l’uomo con la forma di grana e l’aggraziata fanciulla che regge con le mani una ciotola di latte, in un gesto quasi liturgico, sacrale. E ancora, gli scattanti cavallini in gesso, bronzo o pietruzzo patinato e l’originale serie di animali, – quelli colti in un momento di sofferenza, di lotta per la vita, il Toro ferito, il miu miu del toro, il Gufo ferito – ma anche la Capra, il Pellicano, il Cormorano del Golfo Persico, immagini dense di emozione o rese con ironia, come la Gallina con gli occhiali.

4-Predica agli uccelli di San Francesco2[dropcap font=”arial” fontsize=”36″]T[/dropcap]lante anche le sculture presso enti e privati (dalla Camera di Commercio al Consorzio Agrario dell’Emilia, e poi la Questura di Reggio, la scuola “Da Vinci”, l’ospedale Santa Maria Nuova, il Sant’Anna di Castelnovo Monti, il Museo diocesano, banche e aziende come Newlat e Interacciai). Tra le sculture, anche alcune monumentali, come il grande angelo con la croce sulla tomba della famiglia Baccarini al cimitero suburbano di Reggio.

Massimiliano Ranellucci

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ORARI: venerdì 16-20; sabato, domenica e festivi 10-13, 16-19. Feriali 16-19 (dal 23.12 al 2.1), su appuntamento per scuole e gruppi. Info: 0522.580720; www.museocappuccini.it

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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