“Uno di noi”: una firma da mettere per l’Europa di domani

– da “La Libertà” n. 17, del 4 maggio 2013 –

Editoriale.

Non di sola economia vive l’uomo. Certo, la crisi impone una vigilanza altissima sulle questioni finanziarie e il nuovo governo del nostro Paese ha dato segnali coerenti, con la chiamata al governo Letta di Fabrizio Saccomanni nel dicastero-chiave e del nostro primo cittadino Graziano Delrio al Ministero degli Affari regionali. Auguri di buon lavoro, nella speranza che l’Europa del rigore (parafrasando il Delrio-pensiero) diventi un’Europa delle persone, attenta alla dignità di vita dei troppi senza lavoro o soffocati dalle strette di un Patto di stabilità tutto da rivedere.

[dropcap font=”arial” fontsize=”36″]A[/dropcap] proposito di vita e di Europa delle persone, è tempo di far conoscere nelle nostre parrocchie e associazioni ecclesiali la grande mobilitazione per sensibilizzare e raccogliere firme nella campagna europea “Uno di noi”, che ha come obiettivo principale di ottenere dalle istituzioni comunitarie “la protezione giuridica della dignità, del diritto alla vita e all’integrità fisica di qualsiasi essere umano dal momento del concepimento in tutti i campi di competenza della Ue”. Si chiede, di conseguenza, di vietare i finanziamenti di attività che implicano la distruzione di embrioni umani, segnatamente nella ricerca, e in secondo luogo di proibire qualsiasi sovvenzione pubblica europea dell’aborto.
La campagna “Uno di noi” ha già avuto uno scatto, ai blocchi di partenza, di oltre 260mila sottoscrizioni, provenienti per lo più da Italia, Polonia, Ungheria, Spagna e Francia. La soglia per ricevere ascolto a Bruxelles – e fermare così la manipolazione e soppressione degli embrioni umani a qualsiasi titolo – è alta: un milione di firme in tutta l’Unione Europea, da raccogliere entro il 1° novembre. Si può firmare sia su moduli cartacei che on-line, tenendo in ogni caso a portata di mano un documento valido d’identità.

Unodinoi

[dropcap font=”arial” fontsize=”36″]I[/dropcap]l Comitato italiano, presieduto dall’europarlamentare Carlo Casini, ha individuato un giorno in particolare per una mobilitazione che auspichiamo coesa e capillare: domenica 12 maggio. Data significativa: la festa della mamma. Quella domenica siamo invitati a darci da fare, a livello di organizzazione logistica e di diffusione di materiale informativo, per incoraggiare una sottoscrizione consapevole e convinta della petizione “Uno di noi”.

Il vescovo Mariano Crociata, segretario generale della Cei, è intervenuto in prima persona con una comunicazione inviata alle diocesi in febbraio, per invitare a offrire collaborazione agli organizzatori nell’intento di “risvegliare la coscienza del popolo, salvare vite umane, indicare all’Europa la strada per ritrovare la sua anima”.

[dropcap font=”arial” fontsize=”36″]A[/dropcap]nche il nostro ‘vicino’ monsignor Enrico Solmi, vescovo di Parma e presidente della Commissione episcopale per la famiglia e la vita, ha ricordato ai sacerdoti e agli operatori pastorali l’opportunità di un loro diretto coinvolgimento: “L’annuncio del Vangelo della vita parte proprio dall’embrione, uno di noi. Quindi l’adesione delle parrocchie non può che essere totale, in ordine al mandato di evangelizzazione che dice di tutelare i deboli, quelli che non hanno la forza di difendersi”.
Il nostro continente, già vecchio e malaticcio, sta soccombendo agli effetti dell’individualismo materialista. Diamogli un bel sussulto di vita, firmiamo e facciamo firmare per “Uno di noi”. Gli restituiremo un pezzo del futuro che si sta precludendo con le sue mani.

Edoardo Tincani

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