Anno nuovo e vocazioni: 14 nuovi diaconi per la Diocesi – L’ordinazione domenica 13 gennaio

– da “La Libertà” n. 1 del 12 gennaio 2013 –  EDITORIALE.

Come Chiesa diocesana iniziamo il 2013 nel segno del servizio al Vangelo: domenica, nella festa del Battesimo di Gesù che conclude il tempo natalizio, quattordici uomini sposati riceveranno l’ordinazione diaconale nella celebrazione eucaristica delle 16.30 in Cattedrale, per l’imposizione delle mani del vescovo Massimo Camisasca. È un modo di aprire l’anno pensando alle vocazioni, con quella figura-cerniera tra il matrimonio e l’ordine sacro che quasi sempre il diacono permanente rappresenta. Mai così tanti, comunque, neanche nella prima ordinazione del 23 marzo di ormai 35 anni fa, quando erano in 13; erano 11 il 13 maggio 2006 al Palasport e 10 l’8 dicembre 2010, in Cattedrale. Da domenica i diaconi permanenti in diocesi supereranno per la prima volta nella nostra storia il centinaio: per l’esattezza saranno 102.

Una raffigurazione della parabola del "Buon Samaritano" realizzata dal gesuita Padre Marco Ivan Rupnik.
Una raffigurazione della parabola del “Buon Samaritano” realizzata dal gesuita Padre Marco Ivan Rupnik.

[dropcap font=”arial” fontsize=”36″]D[/dropcap]avvero un bel dono, per la Diocesi e per il Vescovo da poco insediatosi. Anche il 2012, a dire il vero, non è stato un anno “povero”: in ordine cronologico, possiamo ricordare l’iniziazione cristiana di ben 40 adulti, l’ordinazione di un diacono incamminato verso il sacerdozio e di cinque giovani preti, una consacrazione nell’Ordo Virginum, il mandato missionario ad un presbitero per il Madagascar e a due suore per la prima Casa della Carità in Albania, nonché il mandato ad alcuni laici per uno o più anni in queste o in altre missioni diocesane.
Senza dimenticare, il 29 settembre, la “vocazione” del nuovo Vescovo.
Dando uno sguardo ai 14 nuovi diaconi, notiamo che crescono quelli legati alla stessa parrocchia o unità pastorale. Questo aiuta il diacono e la sua sposa a superare la solitudine di essere l’unico caso in parrocchia, a legare diaconi e famiglie (tra loro e con i sacerdoti) in comunità ministeriali che possono sostenere il ministero e integrarlo con la suddivisione di compiti e responsabilità.
In alcune parrocchie, come ad esempio a Novellara, Arceto o Reggiolo, le vocazioni al diaconato sono state corroborate dall’amicizia e dalla condivisione del ministero con diaconi più anziani.
Gli ordinandi, con le rispettive mogli e con i parroci, sono stati ricevuti in due gruppi da monsignor Camisasca nei pomeriggi del 28 e 29 dicembre: un incontro, in entrambi i casi, molto apprezzato per l’accoglienza paterna del Vescovo.

[dropcap font=”arial” fontsize=”36″]A[/dropcap]nche il diaconato è un segno della fedeltà al Concilio Vaticano II, di cui nell’Anno della fede celebriamo il 50° anniversario dell’apertura. L’ordinazione diaconale di domenica 13 gennaio, inoltre, esprime una vitalità diocesana non improvvisata, ma frutto dell’impegno per la formazione dei ministeri e della corresponsabilità nelle parrocchie profuso dal vicario episcopale monsignor Francesco Marmiroli, dal direttore spirituale don Nino Ghisi e dagli insegnanti dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose.
Sempre a proposito di vocazioni, domenica la nostra Chiesa saluterà e ringrazierà monsignor Lorenzo Ghizzoni, rettore del Seminario dal 1994 al 2006 e vescovo ausiliare fino al novembre scorso. La domenica successiva, 20 gennaio, vivremo “in casa” la giornata del Seminario e “in trasferta” il suo ingresso come Arcivescovo metropolita a Ravenna-Cervia.
Vocazioni al diaconato, al sacerdozio, all’episcopato: ma il quadro non è mai completo. A sostegno “serve”, sempre, la nostra preghiera.

Edoardo Tincani



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