Don Camisasca saluta i sacerdoti e seminaristi della Fraternità

– da “La Libertà” n. 34 del 6 ottobre 2012 –

Pubblichiamo la lettera che monsignor Massimo Camisasca ha inviato ai membri della sua Fraternità il giorno stesso dell’annuncio della sua nomina a vescovo della Chiesa di Reggio Emilia – Guastalla.

 

A tutti i membri della Fraternità san Carlo

 

Carissimi fratelli,

questa mattina è stata pubblicata dalla Santa Sede la notizia che il Santo Padre Benedetto XVI ha voluto nominarmi vescovo di Reggio Emilia – Guastalla, aggregandomi così al Collegio dei successori degli Apostoli.
È una decisione che mi onora e soprattutto onora la nostra Fraternità.
Gli stretti legami affettivi e vocazionali che intercorrono tra me e voi mi obbligano però a dirvi anche altre parole. Avrei desiderato poter restare sempre con voi e occuparmi interamente e solo di voi. Non solo nulla ho fatto per avere altri incarichi, ma tutto ho tentato per non averli. Fino ad esprimere ai più alti miei Superiori la volontà di continuare a servire la Chiesa servendo le vostre vite. Infine mi sono rimesso obbediente alla volontà del Santo Padre.
Certamente mutano ora le forme concrete del nostro rapporto, ma non può venir meno la mia paternità nei vostri confronti. Senza nulla togliere al nuovo popolo che ora mi è affidato. Sappiamo, infatti, per esperienza, che l’amore può, per dono dello Spirito, distribuirsi senza diminuire.
Con la confidenza che posso permettermi con voi, non vi nascondo che, nell’approssimarsi di questa giornata, ho vissuto momenti di sgomento. Lasciare le persone che con me vivono da molti anni in un legame intensissimo di corresponsabilità, lasciare ciascuno di voi, lasciare il quotidiano rapporto con i seminaristi, vivere in una nuova città, affrontare nuove responsabilità… tutto questo per me è stato fonte di grande pena. Mi sono abbandonato infine alla volontà di Dio e ho ritrovato la pace collocandomi nelle braccia della madre di Dio, Maria santissima.
Ringrazio ciascuno di voi per la testimonianza di ubbidienza che mi avete dato in questi ventisette anni. Soprattutto per la comunione intensissima che abbiamo vissuto sia nelle molte ore felici sia nei momenti di prova. Vorrei ricordare tanti nomi, anzi i nomi di tutti.
Permettetemi soltanto di richiamare qui le persone di Gianluca Attanasio e Paolo Sottopietra, che sono stati i miei due più cari amici e preziosi collaboratori di questi ultimi vent’anni. Assieme a loro ricordo monsignor Paolo Pezzi, ora arcivescovo di Mosca, primo vescovo dalle file della nostra Fraternità.
Sono certo che non mancherà la vostra preghiera per me né l’aiuto dal cielo dei nostri santi patroni e di don Giussani. Ne avrò molto bisogno.
Conto di vedervi presto, sia per la mia consacrazione episcopale sia per il mio ingresso nella Diocesi, e di ricevervi poi personalmente quando verrete a visitarmi in uno dei vostri passaggi da quella che sarà ormai la mia nuova città.
So che già da ora ho la vostra promessa, anzi il vostro desiderio, di amare e obbedire al mio successore e ai suoi collaboratori, come avete fatto con me.
Dio mi è testimone del vivo desiderio che nutro per tutti voi nell’amore di Cristo Gesù (Fil 1,8).
Uno ad uno vi abbraccio nel Signore che è la nostra pace.

don Massimo Camisasca

 

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